Samantha d'Incà, il padre ora è amministratore di sostegno e può decidere lo stop alle terapie
La giovane ha sempre espresso la volontà di non essere lasciata in condizioni di coma. Ora toccherà al padre prendere la decisione più difficile e dolorosa...
Una vicenda che è anche difficile da affrontare giornalisticamente. Si può immaginare cosa significhi viverla sulla propria pelle. Un dolore enorme, incommensurabile, una situazione complessa, drammatica.
Samantha d'Incà, il padre ora è amministratore di sostegno e può decidere lo stop alle terapie
Una lunga battaglia, anche burocratica per certi versi. Ma il Tribunale di Belluno, giovedì ha depositato il decreto che indica il padre di Samantha D'Incà, Giorgio, come amministratore di sostegno. Sarà dunque lui ad avere la facoltà di avviare il percorso di fine vita della figlia 31enne di Feltre, in stato vegetativo irreversibile da 11 mesi.
Il documento del Tribunale, lungo le 12 pagine affronta diversi temi. Tre gli aspetti più importanti: prima di tutto la nomina dell'amministratore di sostegno, poi l'affidamento al padre del potere di esprimere consenso alla sospensione dei trattamenti sanitari vitali (solo dopo un parere medico). E poi c'è un ulteriore elemento: il valore dato alle volontà della ragazza, sulla base della ricostruzione specifica e accurata del percorso patologico della ragazza.
La nomina del padre come amministratore era stata presentata in precedenza, proprio per liberare la figlia dall'agonia. Ma la richiesta inizialmente era stata respinta. Ma di fronte all'assenza di un percorso di miglioramento delle condizioni di salute, anche i giudici si erano convinti della necessità della sospensione delle cure. Per il padre, la decisione di giovedì, non rispecchia la volontà della famiglia, ma quella della figlia. La 31enne si trova in stato vegetativo per una complicanza nel corso di un'operazione all'ospedale di Belluno. Da agosto si trova nella Rsa di Cavarzano.
Un piccolo passo in un percorso assai doloroso, quello che accompagnerà Samantha D'Incà verso il fine vita. Sarà il padre della 31enne di Mugnai (Feltre), Giorgio, che dopo aver prestato giuramento in Tribunale, ora amministratore di sostegno definitivo, a prendere la decisione dell'interruzione delle terapie e dei trattamenti che fino a questo momento hanno impedito la morte della ragazza. Ma saranno comunque i medici a dare il parere definitivo.