Fase 2, Zaia: “La mascherina non è un obbligo di legge è la salvezza”
L'importanza dell'utilizzo della mascherina per riuscire a convivere con il virus ed evitare il ritorno dei focolai
Nonostante le numerose raccomandazioni, ci sono ancora molte persone che non indossano la mascherina.
Diminuiscono i ricoverati e aumentano i dimessi
Luca Zaia, durante il punto stampa che si è svolto oggi, mercoledì 29 aprile 2020, ha puntualizzato l’importnaza di analizzare il bollettino dove emerge che abbiamo una diminuzione delle persone ricoverate e c’è un aumento delle persone dimesse. Analizzando il bollettino abbiamo: 337.907 tamponi effettuati, +9047 rispetto a ieri; 7.661 persone in isolamento con un -225 rispetto a ieri; ci sono 17.825 positivi che sono +117 rispetto a ieri; i ricoverati sono 1.156 e quindi -31 rispetto a ieri; terapia intensiva sono 114 con un -6 rispetto a ieri; sono 2.559 i dimessi, +5 rispetto ieri mentre i morti in ospedale sono 1.124, +22 rispetto ieri, i defunti totali sono 1.437. Rigurado i dati, Zaia ha anticipato che per l’estate prevedono di fare 30mila tamponi al giorno:
“Abbiamo intenzione di schierare l’artiglieria pesante per riuscire a raggiungere oltre 30mila tamponi da effettuare al giorno, è un numero ambizioso che pensiamo di riuscire a ottenere“.
Per quanto riguarda invece i casi positivi Zaia ha puntializzato:
“Devo ricordare che abbiamo previsto che ogni 15 giorni si ripassi nell’effettuare i tamponi all’interno delle case di riposo e negli ospedali. Ci sono infatti dei casi di positività che emergono nel tempo, il tampone trova la positività già al sesto o settimo giorno dall’avvenuto contatto, il test trapido becca il positivo dall’11eimo giorno, vuol dire che questi 117 positivi in più rispetto a ieri sono dei negativi ricoverati che si sono positivizzati, quando sono stati testati la prima volta erano nel limbo dei 7 giorni”.
Per la ripresa è fondamentale l’uso della mascherina
Luca Zaia ha inoltre puntualizzato sull’importanza dell’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale per riuscire ad affrontare la ripresa ed evitare che ci sia la formazione di nuovi focolai. A tal proposito ha affermato:
“E’ inutile che si facciano delle polemiche sul fatto che sulle strade del Veneto ci siano troppe macchine, le strade son piene di camion, furgoni e lavoratori che si spostano, che sono lì per strada perchè il Governo ha approvato l’avvio delle attività tramite la selezione dei codice Ateco. Ha permesso secondo me bene, l’apertura, lo dico perchè non è che funziona che fai decreto e poi ci sono macchine in strada perchè Zaia ha dato il via libera, non puoi far finta che se ci sono le macchine per strada non sia esito del Dpcm ma dell’ordinanza. Quello che ho fatto è un grande atto di responsabilità come Veneto e fiducia nel firmare le ordinanze, perché ricordo che ne rispondo io. Devo dire che mi colpisce che molti ragazzi segnalano dei casi isolati di chi non ha capito che la mascherina non è un obbligo di legge è la salvezza. Per per assurdo dovremmo cancellare le leggi che ricordano l’uso delle mascherine, come quando si esce di casa ci si veste non serve fare una legge per dire di indossare gli indumenti. E’ fondamentale ricordare ai cittadini che la mascherina è fondamentale”.
L’analisi dei ricoverati e terapie intensive per capire i limiti
Zaia ha inoltre spiegato come ci siano degli studi per riuscire a capire, in base ai dati, i limiti entro cui poterci spingere e quando invece è bene richiamare l’attenzione e ridefinire la “libertà” di spostamento.
“Stiamo lavorando per fissare due dati: ricoverati e terapie intensive, c’è un numero oltre il quale non ci possiamo permettere di salire. Lo facciamo con molta trasparenza, senza segreti. Se viene raggiunto un certo numero di ricoverati e di terapie intensive si torna a chiudere tutto se si passa il limite. Non vorrei che qualcuno si sia fatto l’idea che sia tutto finito, dobbiamo convivere col virus, con l’uso delle mascherine, dei guanti o il gel ci è possibile affrontare l’apertura“.
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