50enne usa un profilo fake sui social per adescare ragazzine bellunesi
Resta sempre valido il solito consiglio: non dare confidenza agli sconosciuti... nella vita reale così come online
Nel mese di marzo c.a., al termine di un’indagine diretta dalla Procura della Repubblica di VENEZIA, la Polizia Postale e delle Comunicazioni di BELLUNO, ha raccolto numerosi elementi a carico di un cinquantenne, residente a Vicenza, che avrebbe “adescato” studentesse minorenni.
50enne usa un profilo fake sui social per adescare minorenni bellunesi
L’attività investigativa ha preso avvio nel settembre 2021, a seguito della segnalazione pervenuta da una scuola di Belluno, che vedeva coinvolte alcune ragazze del predetto Istituto che lamentavano di essere state contattate su una piattaforma social diffusissima tra gli adolescenti, da un profilo privato e sconosciuto che, dopo aver ottenuto l’amicizia, entrava in confidenza con le minori fino a richiedere foto e video attinenti la sfera sessuale.
La Polizia Postale, su disposizione della Procura di Venezia, svolgeva una accurata analisi dei file di log forniti dai social network e a cui seguiva la perquisizione che consentiva da cui il sequestro dello smartphone e la relativa SIM, probabilmente utilizzato per compiere il reato di adescamento delle minori, che a seguito delle attività di analisi consentivano l’acquisizione di ulteriori indizi a carico dell’indagato.
Sono in corso ulteriori indagini per verificare se siano state avvicinate altre minori sul web. In questa fase di emergenza sanitaria è aumentato il tempo che i ragazzi trascorrono sui social network e di conseguenza è particolarmente alta l’attenzione nei confronti di fenomeni quali appunto l’adescamento on line e lo scambio di materiale pedopornografico.
L’iperconnessione di questo periodo dei ragazzi in particolare, possono favorire le condotte criminose dei malintenzionati della rete, che tramite i Social Network e le chat, cercano di adescare le loro vittime sotto falsi profili, di conquistare la loro fiducia e poi di manipolarli sfruttando le debolezze e vulnerabilità tipiche della fase adolescenziale.
È importante quindi educare i giovani internauti ad un utilizzo responsabile della rete e a prestare attenzione a qualsiasi piccolo segnale che potrebbe accendere qualche sospetto.