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Casa colpita dal fulmine: chi era Giambattista Arrigoni morto intossicato

Qualche dettaglio in più sulla tragedia che si è consumata in via Salce.

Casa colpita dal fulmine: chi era Giambattista Arrigoni morto intossicato
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Un punto di riferimento per la comunità, un uomo che con il suo impegno per gli altri si è fatto amare e stimare. Il Bellunese si stringe attorno ai famigliari di Giambattista Arrigoni, morto intossicato dal fumo a causa di un fulmine che avrebbe colpito l'abitazione provocando un principio di incendio. La moglie è attualmente ricoverata. Morto anche il cane.

Casa colpita dal fulmine: chi era Giambattista Arrigoni morto intossicato

Una vera e propria tragedia quella che si è consumata a Belluno in via Salce. Come è noto, Arrigoni si è impegnato molto negli anni tra le fila del partito liberale (fu consigliere comunale a Belluno dal 1964 al 1979 e dal 1987 fino al 2000) e ricoprì l'incarico di vicesindaco a Belluno (e assessore alle Politiche sociali) dal 1993 al 1997 in una giunta di centrosinistra. Ma nella sua vita, oltre agli affetti e al lavoro, c'è stato anche il volontariato.

Con il Rotary si è impegnato in Africa per la realizzazione dell'ospedale missionario di Wanba. Poi costituì il Comitato d'intesa tra le associazioni di volontariato della provincia di Belluno. Insomma un uomo dal grande spirito solidale, mosso nelle sue azioni, sempre, verso l'interesse comune, verso il prossimo. Un uomo, per dirla in altri termini, che ha di sicuro lasciato una traccia indelebile nella storia del territorio.

Il ricordo del Csv

"Cordoglio unanime per la scomparsa di uno dei padri del volontariato bellunese: Giambattista Arrigoni, presidente onorario del Comitato d’Intesa tra le associazioni volontaristiche della provincia di Belluno.

Il dottor Arrigoni aveva assunto la presidenza del Comitato d’Intesa nel 1984, succedendo a Valentino Del Fabbro, e rimanendo in carica fino al 2009.

È stato inoltre primo presidente dell’allora Csv Belluno, assumendo il ruolo dalla sua nascita, nel 1997, e mantenendolo fino al 2009, per poi essere eletto come presidente onorario sia del Comitato d’Intesa che dell’allora Csv.

Con la sua guida per venticinque anni del Comitato, e in seguito del Csv, ha sostenuto e dato impulso alla crescita del volontariato bellunese, merito sempre riconosciuto dall’opinione pubblica e dalle istituzioni".

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