Mancanza di autisti a Belluno: arriva il "bonus patente"
Una misura importante soprattutto per il Bellunese che deve combattere contro una carenza cronica di autisti.
Con il "bonus patente" un giovane tra i 18 e i 35 anni può diventare autista del bus risparmiando fino all'80% dei costi totali.
Mancanza di autisti a Belluno: arriva il "bonus patente"
Patente troppo costosa? Non ci sono più scuse. Con il "bonus patente" un giovane tra i 18 e i 35 anni può diventare autista del bus risparmiando fino all'80% dei costi totali. Una misura importante soprattutto per il Bellunese che deve combattere contro una carenza cronica di autisti. A settembre, in Dolomitibus, ne mancavano addirittura 51.
“Il bonus patente è una misura attesa e necessaria per una professione, quella dell’autista, a rischio estinzione. Spero che tanti giovani – vista la novità – si facciano avanti. In ballo c’è il futuro dell’autotrasporto, una filiera strategica per l’intero Bellunese”.
Christian Da Canal, presidente della Sezione Trasporti di Confindustria Belluno Dolomiti, commenta in questo modo la misura governativa che consentirà ai giovani tra i 18 e i 35 anni di richiedere un contributo fino all’80 per cento della spesa sostenuta – fino a un massimo di 2500 euro - per il conseguimento di una patente per l’autotrasporto e l’ottenimento della stessa carta di qualificazione del conducente (meglio nota come “Cqc”).
Il commento del presidente Da Canal
L’ufficialità è arrivata nei giorni scorsi con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Decreto del Ministero dei Trasporti: il provvedimento definisce termini e modalità di presentazione delle domande all’intero del “Programma patenti giovani autisti per l’autotrasporto”.
“E’ da anni che chiediamo di compiere questo importante passo al Governo per frenare l’emorragia di autisti. Uno degli ostacoli all’accesso della professione era diventato proprio il costo eccessivo per ottenere patente e Cqc, spesso proibitivo per chi è alla ricerca di un lavoro o un giovane”, afferma Da Canal.
Su questo punto, la stessa Sezione bellunese dei trasporti aveva chiesto di fare presto:
“Ora siamo sulla strada giusta, ci auguriamo che ci sia la massima semplificazione perché il fine ultimo è avvicinare altre risorse al nostro mondo”,
Rimarca Da Canal, che si rivolge quindi alle nuove generazioni, beneficiarie della misura:
“Ora i giovani appassionati o attratti da questo mondo devono farsi avanti con coraggio e spregiudicatezza. Una volta conseguita la patente potranno contare sul sostegno concreto delle aziende di trasporto locali del Bellunese per essere inseriti e accompagnati in un percorso di formazione pratica. Siamo pronti a fare la nostra parte. Solo tra le nostre realtà, ci sono circa cento posizioni aperte, un numero altissimo per un territorio come il nostro. Parliamo di opportunità vantaggiose, sia dal punto di vista economico che contrattuale”.
La carenza di personale – sottolinea però Da Canal – è un “problema cronico e complesso”:
“Superato l’ostacolo economico resta quello culturale, che, come Sezione, vogliamo superare continuando a entrare nelle scuole e comunicando come la figura dell’autista sia cambiata nei decenni. La tecnologia stessa ne ha modificato i connotati”, rivela Da Canal.
Ecco come fare
Per ottenere il bonus patente sarà sufficiente accedere alla piattaforma predisposta dal Ministero e compilare l’apposito modulo. Il buono sarà poi utilizzabile dal soggetto richiedente entro un termine di 60 giorni, presso una delle autoscuole che si accrediteranno sul sito del Ministero.
A questo punto il candidato avrà la possibilità di partecipare ai corsi preparatori e agli esami, che dovranno concludersi con successo entro i successivi 18 mesi. Sarà l’autoscuola a caricare sul portale gli attestati conseguiti e la fattura elettronica, per ricevere direttamente dal Ministero la liquidazione del contributo.
“Logistica e Trasporti sono un settore trainante, la spina dorsale dell’intero manifatturiero e delle sue eccellenze, emblema del Made in Italy. Mi auguro che il prossimo Governo preservi la crucialità del nostro comparto. Questo significa intervenire immediatamente su caro energia e carburanti, temi non più rinviabili. Se ci fermiamo noi, si ferma l’intero Paese. Nella nostra montagna, sempre a rischio isolamento, la questione è ancora più vitale”, conclude Da Canal.