Il patteggiamento

Falciò e uccise una donna a Fonzaso: 24enne feltrino patteggia 3 anni e mezzo

L'imputato non potrà guidare per quattro anni.

Falciò e uccise una donna a Fonzaso: 24enne feltrino patteggia 3 anni e mezzo
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Difesa e pubblico ministero si sono accordati per 3 anni e 6 mesi di reclusione, con sospensione della patente per 4 anni.

Falciò e uccise una donna a Fonzaso: 24enne feltrino patteggia 3 anni e mezzo

Ha deciso di patteggiare il pirata della strada che, nel novembre 2021, investì e uccise Emilia Santurini, 63 anni di Fonzaso, mentre passeggiava a lato della strada in località “Fenadora”. Difesa e pubblico ministero si sono accordati per 3 anni e 6 mesi di reclusione, con sospensione della patente per 4 anni e, questa mattina, il giudice delle udienze preliminari ha accolto il patteggiamento. I familiari della vittima – presenti in tribunale due dei tre fratelli con l’avvocato Nives Zanon - si sono affidati a Giesse Risarcimento Danni, gruppo specializzato nella tutela dei familiari delle vittime di incidenti stradali mortali.

"Giustizia è stata fatta – commentano Marco Merotto e Gennaro Pisacane, di Giesse Risarcimento Danni – La famiglia è ancora dilaniata dal dolore perché, ovviamente, nessuno potrà restituire Emilia ai suoi cari. Tuttavia, siamo soddisfatti di essere riusciti a far emergere la verità, contrariamente a quanto raccontato dall’imputato che aveva spiegato agli inquirenti di essere andato a sbattere contro un palo per poi recarsi a casa come se niente fosse".

Alla drammaticità dell’evento, quella sera, si aggiunse infatti anche la condotta sconsiderata e immorale dell’automobilista che falciò la donna, scaraventandola al di là di una recinzione alta 165 centimetri, e fuggì senza prestarle soccorso.

"Emilia Santurini – concludono Merotto e Pisacane - morì soltanto in un secondo momento, nel cortile dell’azienda, a causa delle gravi ferite riportate a seguito dell’investimento. Una fine terribile che ha trovato oggi giustizia".

Tutto inizia la mattina del 16 novembre 2021 quando la dipendente di un’azienda in via Fenadora chiama i carabinieri, raccontando di aver trovato il corpo senza vita di una donna all’interno del cortile. Gli inquirenti scoprono che si tratta di Emilia Santurini, la cui scomparsa era stata denunciata dal marito la sera precedente. Partono le indagini. Dai numerosi rottami trovati sul luogo dell’incidente, i carabinieri risalgono al modello dell’auto, una Ford Fiesta, e incrociando i dati nel sistema scoprono il proprietario, un 24enne feltrino che lavora in un’azienda della zona. Il giovane ammette l’incidente, spiegando di aver preso un palo e un muretto la sera prima, ma la versione non viene ritenuta credibile. Grazie alle telecamere presenti in zona - che non inquadrano il luogo dell’incidente ma solo il passaggio della donna e poi del mezzo - si riesce a risalire all’ora del sinistro, 18.54, e alla velocità stimata dell’auto, 54 chilometri orari.

"Non è plausibile - ha scritto il consulente tecnico del pm, l’ingegner Andrea Calzavara- che l’indagato in normali condizioni psicofisiche, per quanto presumibilmente distratto alla guida, possa non aver avuto consapevolezza dell’avvenuto investimento".

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