Caro bollette

Piscine a rischio chiusura, interviene la Provincia

Padrin: "Se non ci saranno interventi per frenare i rincari, sarà impossibile che le nostre piscine restino aperte"

Piscine a rischio chiusura, interviene la Provincia
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La Provincia scende in campo per aiutare le piscine ed evitarne la chiusura.

Piscine a rischio chiusura, interviene la Provincia

“Stiamo pensando a un ordine del giorno da condividere con i sindaci sui cui territori insiste una piscina pubblica - spiega il presidente della Provincia Roberto Padrin - Si tratta infatti di impianti con una funzione non solo sportiva, ma anche sociale e sanitaria, visto che ospitano in molti casi attività di rieducazione motoria a supporto degli interventi di tipo riabilitativo fatti negli ospedali. È inoltre l'unica attività completamente inclusiva a cui possono accedere tutti, dai baby dai tre mesi fino agli ultranovantenni e alle persone con diverse disabilità e con ridotta mobilità”.

In provincia di Belluno sono attive sei piscine pubbliche - di proprietà dei Comuni o dell’Unione Montana - a Belluno, Pedavena, Santa Giustina, Agordo, Longarone e Pieve di Cadore, a cui si aggiunge l’impianto di Pelos, privato ma utilizzato anche a livello pubblico.

Il caro bollette ha messo in difficoltà tutti gli impianti sportivi. A rischio soprattutto le piscine, strutture energivore, che hanno visto in alcuni casi quadruplicare i costi di luce e gas. La Provincia ha raccolto il grido d’allarme dei gestori e delle amministrazioni comunali, e metterà in campo un’azione di “moral suasion” nei confronti del Governo. In cosa consisterà quest’azione al momento non è dato saperlo.

Se le piscine chiudono, difficilmente riescono a riaprire. Si tratta di impianti il cui funzionamento si basa su un meccanismo complesso - conclude il presidente della Provincia, Roberto Padrin - È un rischio che non possiamo permetterci, soprattutto in virtù del valore sociale e sanitario che le piscine hanno, dato che l’attività motoria in acqua è fondamentale anche per i servizi di rieducazione motoria e di salute. Raccogliamo l’allarme dei gestori delle strutture bellunesi, un allarme condiviso con moltissimi impianti sportivi di tutta Italia. La preoccupazione è per le bollette di oggi, ma il timore è riferito soprattutto al 2023: se non ci saranno interventi per frenare i rincari, sarà impossibile che le nostre piscine restino aperte”.

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