Olimpiadi Milano-Cortina 2026, albergatori in allarme: "Bene i fondi ma il nostro è un problema di tempo…"
Per quanto riguarda le risorse Mauro Giovanni Viti, direttore della Direzione per il turismo della Regione Veneto ha parlato di 38 milioni di euro oggetto di trattativa con le associazioni di categoria…
Mancano tre anni (o poco più) alle Olimpiadi Milano-Cortina 2026 e la domanda, rivolta alla Regina delle Dolomiti, è se riuscirà o meno ad arrivare pronta all’evento iridato.
Olimpiadi Milano-Cortina 2026, albergatori in allarme: “Bene i fondi ma il nostro è un problema di tempo…”
Se ne è parlato nel workshop “Inclusività Turistica – misure e strumenti in vista di Milano Cortina 2026”, promosso da Comune di Cortina, Associazione Albergatori di Cortina e Comitato Paralimpico e tenutosi all’Alexander Hall di Cortina d’Ampezzo. Un tavolo di confronto tra operatori del settore e istituzioni per mettere nero su bianco le criticità esistenti e ragionare insieme su possibili soluzioni da attuare al fine di rendere Cortina e il territorio bellunese pienamente accessibili e inclusivi in vista dell’importante appuntamento Olimpico e Paralimpico del 2026.
Ad oggi Cortina e Provincia devono fare i conti con delle criticità importanti. L’auspicio è che esse siano il punto di partenza per costruire nuove prospettive.
“Il 2026 è la meta all’orizzonte - ha ricordato Ruggero Vilnai, Presidente CIP Veneto - ma sappiamo che nei prossimi anni arriveranno qui migliaia di persone, molte delle quali con disabilità. Siamo già sotto gli occhi di tutti e vorremmo che lo sguardo del mondo fosse uno sguardo ammirato e non di rimprovero. È giunto il momento di tradurre la speranza in concretezza. E ci auguriamo di poter contare sul sostegno delle autorità, degli enti pubblici, dello Stato e della Fondazione, ma anche degli albergatori cui è demandato l’arduo compito di adeguare in tempi brevi le loro strutture e di renderle pienamente accessibili”.
Stefano Longo, Presidente della Fondazione Cortina 2026, ha parlato di “salto di qualità”, anche dal punto di vista culturale, e della fondamentale interazione tra le competenze richiesta per vincere questa sfida, giacché Olimpiadi e Paralimpiadi non sono due entità scisse, ma un evento unico che come tale va affrontato. Sono già state create delle strutture dedicate – i comitati di sviluppo sportivo – e il secondo step sarà in realtà rappresentato da un vero e proprio test: la finale delle gare di sci-alpinismo paralimpico, a marzo, ospitate proprio sul futuro terreno di gara.
Per quanto riguarda le risorse Mauro Giovanni Viti, Direttore della Direzione per il turismo della Regione Veneto ha parlato di 38 milioni di euro oggetto di trattativa con le associazioni di categoria. Tali fondi saranno al centro di una serie di bandi che usciranno in primavera e che riguarderanno principalmente l’approvvigionamento energetico da parte delle imprese e l’ammodernamento delle strutture con un meccanismo premiante proprio per chi sceglierà di investire sul concetto di accessibilità.
“Per attuare il cambiamento occorre il sostegno di tutti, amministrazioni, Governo e regione – ha chiosato Stefano Pirro, Presidente dell’Associazione Albergatori di Cortina - È bello che ci siano dei fondi, ma il nostro è un problema di tempo, perché dobbiamo essere messi in condizione di sfruttarli quanto prima. Ci servono aiuti economici, ma anche agevolazioni dal punto di vista legislativo che consentano di sveltire le burocrazie e facilitare gli interventi. Non servono grandi investimenti del resto, ma ci vuole buona volontà, e un tavolo comune dove poter studiare nuovi progetti, dalla pedonalizzazione del Centro alla possibilità di non far pagare la tassa di soggiorno alle persone con disabilità, un gesto di incoraggiamento quest’ultimo che verrebbe certamente accolto con favore dall’opinione pubblica”.
Il vice sindaco, invece, ha ricordato che il compito di rilanciare Cortina non spetta solo al Comune.
“L’amministrazione comunale può lanciare strategie, fornire linee guida, fungere da stimolo – ha sottolineato Roberta Alverà - ma il lavoro di squadra spetta anche agli enti, agli stakeholder e ai privati. Al di là delle infrastrutture e dell’abbattimento delle barriere architettoniche serve un cambiamento a livello mentale. E questo cambiamento passa anche attraverso la formazione e la carta dell’accoglienza che la Regione Veneto ha messo a punto in questi ultimi due anni. Ognuno di noi può essere la ruota di un ingranaggio più grande volto a far sì che il sistema Cortina Belluno - Regione Veneto - Italia funzioni e ci proietti nell’Olimpo mondiale”.