Olimpiadi Milano-Cortina 2026, Belluno: "Siamo il capoluogo e ci ritaglieremo un ruolo importante"
Sul piatto della bilancia tante iniziative e incontri, con l'obiettivo di creare un'eredità che oltrepassi le Olimpiadi, ma rimane da sciogliere il nodo "accessibilità"
Un’opportunità enorme, ma anche una sfida.
Olimpiadi Milano-Cortina 2026, Belluno: "Siamo il capoluogo e ci ritaglieremo un ruolo importante"
Sono state definite così, dal sindaco di Belluno Oscar De Pellegrin, le Olimpiadi e le Paralimpiadi 2026.
“La città di Belluno non sarà sede di gare, ma è il capoluogo e dovrà ritagliarsi un ruolo importante – spiega il primo cittadino - dovrà saper essere centro propulsore di iniziative, eventi, convegni. Siamo al lavoro per questo e presto coinvolgeremo altri attori, penso alla Provincia e alle associazioni sportive del territorio, per coordinare le operazioni all’interno di una cabina di regia”.
Gli incontri a Palazzo Rosso e quelli con la Fondazione Cortina 2026 hanno preso il via da settimane, con l’obiettivo di mettere a punto un calendario di iniziative e un programma serrato di attività da portare avanti per coinvolgere il territorio intero e rendere l’appuntamento un trampolino di lancio per tutta la provincia.
I confronti e la programmazione puntano a definire un percorso di avvicinamento alle Olimpiadi che sia di carattere culturale, sportivo e promozionale, rivolto alle scuole, alle società sportive e alla popolazione tutta. Lo sguardo è rivolto al 2027 e oltre.
“Non dobbiamo pensare ai benefici solo in termini di infrastrutture – aggiunge Oscar De Pellegrin -, Olimpiadi e Paralimpiadi saranno l’occasione per diffondere una maggior cultura dello sport, per sensibilizzare rispetto alle esigenze delle discipline paralimpiche e di conseguenza per rendere le nostre strutture più inclusive, adattandole alle esigenze di tutti, dalla mamma con il bambino alla persona in carrozzina. Perché l’eredità sia la più ampia possibile, occorre lavorare e seminare fin da ora. Per noi le Olimpiadi iniziano quest’anno”.
Tante le idee sul piatto, dagli incontri nelle scuole per diffondere la cultura sportiva a convegni a tema fino alla creazione di corsi finalizzati alla formazione di una task force di volontari, i volontari delle Dolomiti, in collaborazione con il Comitato d’Intesa.
“E poi lavoreremo sul grande tema dell’accessibilità delle strutture – conclude il sindaco di Belluno -, perché una provincia accogliente e inclusiva è una provincia dove tutti possono muoversi liberamente, usufruire di ristoranti e alberghi senza barriere architettoniche e la nostra, stando ai dati delle statistiche, ha un po’ di strada da percorrere ancora. Ci sarà bisogno di una regia, chiameremo attorno ad un tavolo Prefettura, Provincia, le amministrazioni di altri Comuni e associazioni di categoria per lavorare insieme e accendere i fari sul Bellunese e su Belluno ben prima del 2026”.