Safilo: "Sito di Longarone non strategico", ma spuntano gli acquirenti
Questa mattina il tavolo con Regione e sindacati. Tra due settimane un altro incontro ma c'è pessimismo
Futuro sempre più incerto per Safilo.
Safilo: "Sito di Longarone non strategico", ma spuntano gli acquirenti
Si è svolto nella mattinata di oggi, mercoledì 22 febbraio, nel palazzo Grandi Stazioni a Venezia, il tavolo relativo alla situazione di Safilo convocato dall’assessore regionale al lavoro Elena Donazzan insieme all’Unità di Crisi Aziendali della Regione del Veneto.
Presenti i rappresentanti dell’azienda supportati da Confindustria Belluno, i rappresentanti delle categorie sindacali di Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil e tutta la rappresentanza dei lavoratori dello stabilimento di Longarone.
“Abbiamo avviato oggi questo tavolo di confronto che ha l’obiettivo di approfondire la situazione con tutte le parti coinvolte – ha spiegato l'assessore regionale Elena Donazzan - È stato un momento di confronto fra i lavoratori e l’azienda stessa con la presenza della Regione che è in stretto raccordo con il Ministero delle imprese e del made in Italy rispetto alla vertenza. L’obiettivo per noi è la continuità produttiva dello stabilimento di Longarone e la salvaguardia di tutti i lavoratori. La forza del settore dell’occhialeria è nota in Italia e nel mondo. La leva è il capitale umano ed è per questo che riteniamo che tra le cose che vanno messe in evidenza c’è la salvaguardia dei lavoratori”.
Le parti hanno concordato di fissare il prossimo incontro di approfondimento tra due settimane ed il tavolo avrà come focus Longarone. Pessimisti, invece, i sindacati.
“Safilo ha drammaticamente confermato la non strategicità del sito di Longarone e ha espresso la concreta probabilità della sua acquisizione da parte di importanti player del settore dell'occhialeria".
È quanto hanno riferito, con una nota congiunta, i vertici regionali di categoria delle organizzazioni sindacali al termine dell’incontro di oggi.
"Le organizzazioni sindacali - prosegue il documento - ritengono che la posizione aziendale non sia accettabile anche a fronte degli impegni presi al Ministero dello Sviluppo nel 2019. Si ritiene altresì che, ogni possibile operazione industriale non possa prescindere dal mantenimento del numero attuale dei dipendenti e dalla salvaguardia delle loro professionalità".
I lavoratori in carico a Longarone oggi sono 468. Tra i possibili acquirenti dell'impianto ricorre da settimane in particolare il nome di Thèlios, sigla del gruppo francese Lvmh con sede poco lontano da quella di Safilo e che non ha fino ad ora mai smentito i rumors sul suo interessamento.