Inps Belluno: persi 45 dipendenti in 4 anni
Il Comitato provinciale dell’Inps: “Se continua questa emorragia le ripercussioni sui tanti servizi erogati dall’Inps in favore di famiglie, pensionati e imprese saranno pesanti, soprattutto in termini di tempi di attesa”
Personale dimezzato nell’arco di 4 anni all’Inps di Belluno.
Inps Belluno: persi 45 dipendenti in 4 anni
Difficile, a queste condizioni, mantenere gli standard di risposta ai cittadini. A dare l’allarme è il Comitato Provinciale dell’Inps di Belluno, che denuncia la perdita di ben 45 lavoratori su 98 dal 2019 ad oggi per effetto dei tanti pensionamenti che non sono stati compensati con nuovi ingressi a causa del blocco delle assunzioni nel pubblico impiego.
Ad oggi le unità in forza sono 53, il 46% in meno rispetto al 2019. Una mancanza ormai cronica del personale amministrativo, tecnico, medico e legale che purtroppo è destinata a peggiorare perché nel corso dell’anno sono previsti altri 5 pensionamenti.
E la nuova assegnazione di personale che dovrà essere assunto in seguito al recente concorso pubblico - il primo dopo anni - rischia di non essere sufficiente a soddisfare il fabbisogno di risorse umane dell’Inps Bellunese.
“Per la provincia di Belluno i posti assegnati sono 11 - spiega il presidente del Comitato Inps provinciale Paolo Dal Magro - ma la maggior parte dei partecipanti viene da fuori regione e il nostro territorio è poco appetibile; quindi, non è detto che i vincitori del concorso accettino l’incarico. E se qualcuno sarà disponibile a spostarsi, dopo il periodo di formazione chiederà probabilmente il trasferimento vicino a casa, o comunque in un territorio più servito, più comodo, meno costoso”.
La situazione è preoccupante, secondo il Comitato Inps.
“Grazie all’impegno del personale - spiega Dal Magro - lo standard delle prestazioni previdenziali, sociali e assistenziali è rimasto a livello ottimale, ma se continua questa emorragia le ripercussioni sui tanti servizi erogati dall’Inps in favore di famiglie, pensionati e imprese saranno pesanti, soprattutto in termini di tempi di attesa”.