Sanità

L’allarme di Fp-Cgil: “Ieri la Psichiatria, oggi la Neurologia, domani la Dermatologia. Così non c’è futuro”

La situazione è sempre più critica. Mancano professionisti e l’azienda sanitaria è costretta a ridimensionare il servizio, a discapito però dell’intero territorio

L’allarme di Fp-Cgil: “Ieri la Psichiatria, oggi la Neurologia, domani la Dermatologia. Così non c’è futuro”
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Due anni fa la Psichiatria, ora la Neurologia.

L’allarme di Fp-Cgil: “Ieri la Psichiatria, oggi la Neurologia, domani la Dermatologia. Così non c’è futuro”

L’accostamento tra le situazioni dei due diversi reparti bellunesi è di Andrea Fiocco della Fp-Cgil.

“Un dato è certo e incontrovertibile: c’è una grandissima carenza di specialisti che costringe l’Ulss a ridimensionare il servizio – spiega il sindacalista - È evidente che ci sono numeri sotto i quali non si può chiedere ai pochi medici rimasti di farsi carico di tutto: a quanto pare, a breve a Belluno avremo solo 3 neurologi e a Feltre 4. Per la Psichiatria di Feltre la situazione si era fatta ancor più complicata, all’atto della chiusura. Le chiusure o gli accorpamenti, quindi, paiono necessari. Il tema è, però, che non può essere accettato il fatto che si chiuda senza provare a recuperare l’organizzazione precedente: c’è chi parla di doppioni, c’è chi parla di migliorare l’organizzazione, c’è chi parla di lasciare i servizi veramente necessari. Il fatto è che, nella storia della nostra provincia, quando si è tolto non si è più dato. Dal ridimensionamento il più delle volte non si è tornato indietro”.

Il riferimento di Fiocco è agli ospedali di Agordo e Pieve, che in tempi diversi hanno perso l’Ostetricia e la Pediatria, perché insostenibili per i casi che gestivano. Oppure le Chirurgie e le Ortopedie, che avrebbero dovuto essere rinforzate l’una in un ospedale e l’altra nell’altro. Per finire il Servizio di Psichiatria, in Cadore.

“Non avere gli specialisti in sede, ma disponibili solo in un altro ospedale, non è la stessa cosa: soprattutto nelle urgenze, il Pronto Soccorso si avvale delle consulenze degli specialisti per affrontare il problema – aggiunge la Cgil - Se entra in Pronto Soccorso un paziente che manifesta sintomi neurologici, il neurologo contribuisce a individuare il percorso migliore per quel paziente. Se il neurologo non è in sede, il paziente probabilmente dovrà essere trasferito anche solo per la consulenza. È da anni, per esempio, che le ambulanze partono da Agordo e Pieve solo per le consulenze degli specialisti. Questo è certamente un problema, dal punto di vista organizzativo, che non riguarda solo la singola specialità”.

Il sindacato sottolinea quindi il grande pericolo che sta correndo la sanità bellunese.

“Man mano che i professionisti se ne vanno, o per pensionamento o per raggiungere altre Aziende Sanitarie, l’offerta sanitaria si riduce. Anche la Dermatologia a Belluno, a breve, potrebbe avere lo stesso problema. La questione importante è che la sanità non è fatta di pezzi distinti fra loro, ma è un tutt’uno, dove una parte contribuisce all’esistenza dell’altra. Perdere un pezzo, impoverisce l’intero. La Regione ha il dovere di intervenire e di invertire la rotta. Non può essere che la carenza di professionisti è una cosa ineluttabile soprattutto per le periferie e quindi non si può farci nulla. Se il Sistema Sanità è una prerogativa regionale, la Regione deve farsi carico di trovare le soluzioni per sostenere le parti deboli del sistema, tra cui la Sanità bellunese, anche con investimenti straordinari su queste parti deboli. Questo se il Sistema è solidaristico. Se invece il sistema non è solidaristico, la Sanità Bellunese è destinata a soccombere”.

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