Caso tamponi ai veterinari, è polemica. Zaia: “Coinvolgerò anche dentisti e farmacisti”
I sindacati: "Ci sembra stiano sfuggendo basilari questioni di competenze e di ruolo che ogni categoria sanitaria può assolvere".
Scoppia la polemica sulla proposta del Governatore.
Indignazione della Sivemp
Il segretario del Sivemp (Sindacato italiano veterinari mediccina pubblica) Veneto, Maria Chiara Bovo, non ci sta. Dopo aver appreso della proposta del Governatore Zaia di chiedere ai veterinari di poter eseguire anche loro i tamponi, ha deciso di non rimanere in silenzio. Bovo infatti ha affermato:
“Zaia ha annunciato di voler utilizzare i medici veterinari nell’esecuzione dei tamponi diagnostici per Sars Cov-2 sulla popolazione umana. Il presidente, entrando nel dettaglio, ha fatto riferimento a 2.450 veterinari liberi professionisti e ai 330 veterinari dipendenti delle Ulss venete. Vorremmo riportare la questione nel giusto contesto, perché ci sembra stiano sfuggendo basilari questioni di competenze e di ruolo che ogni categoria sanitaria può assolvere. I veterinari Ulss svolgono un servizio pubblico essenziale poiché controllano quotidianamente tutta la filiera agroalimentare e la salubrità degli alimenti, dall’allevamento alla tavola, attuando nel contempo la sorveglianza sulle malattie animali, tra cui quelle trasmissibili dall’animale all’uomo. Tutte attività a tutela della salute pubblica che non possono essere in alcun modo sospese. E infatti sono state assicurate, non senza abnegazione, anche durante il rigido lockdown della scorsa primavera. Già dall’inizio dell’emergenza Covid, comunque, la nostra sigla sindacale, che rappresenta la grande maggioranza dei veterinari Ulss del Veneto, comprendendo la gravità del momento, sulla base delle proprie approfondite e specifiche competenze epidemiologiche, oltre che di trattamento e isolamento dei focolai infettivi, ha dato la propria disponibilità a partecipare alla definizione delle strategie di contrasto all’epidemia. Questa offerta è stata ignorata”.
Abuso di professione
Il segretario del Sivemp Veneto ha poi spiegato:
“Ci troviamo, a sorpresa, tirati in ballo oggi per lo svolgimento di un’attività di medicina umana, in cui dovremmo sostituirci ad operatori socio sanitari e infermieri in prestazioni di loro competenza. Credo che forse nella concitazione dell’emergenza, sia sfuggito che l’esecuzione di attività di questo tipo rappresenterebbe, da parte di medici veterinari, un abuso di professione infermieristica o medica. Esprimiamo la nostra ferma contrarietà a svolgere funzioni in aree disciplinare per cui non abbiamo competenza né copertura giuridica. Anche le aziende sanitarie dovrebbero riflettere su rischi e conseguenze che attività svolte da personale non abilitato, al di fuori delle previsioni normative e contrattuali, potrebbero presentare. Rinnoviamo quindi la nostra totale disponibilità a mettere le nostre conoscenze di sanità pubblica a supporto del Ssr veneto, chiedendo però che la nostra professionalità sia impiegata nella tante e importanti attività di prevenzione e sorveglianza per cui siamo stati formati, per cui siamo stati assunti e che possiamo svolgere ai massimi livelli”.
Ma il Governatore non è d’accordo…
Durante la conferenza stampa di oggi, giovedì 5 novembre 2020, il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia ha spiegato che non ci sarebbe nessun abuso di professione:
“L’incontro lo facciamo coinvolgendo anche farmacisti e dentisti, cercheremo di capire è fattibile ma ricordo che nessuno gli punta il fucile contro. Sembra strano che davanti un’emergenza escano problemi di questo genere. Non ci sarebbe nessun abuso di professione perché siamo noi a fornire tutte le coperture. Voglio ricordare che siamo chiamati a risolvere problemi, stiamo ragionando di fare anche corsi veloci con gli Oss per fare i tamponi. Ricordo però che le stesse polemiche le ho già sentite a marzo per i respiratori quando non si trovavano noi siamo andati a comprarcene un camion in Svizzera. Abbiamo fatto il censimento di tutti i respiratori delle cliniche veterinarie. Ricordo che i respiratori non nascono per il cavallo o la mucca, hanno dei device diversi ma la macchina è quella, non ci si deve scandalizzare. Se in guerra guardiamo le doppie punte allora la guerra la perdiamo, ricordo che noi abbiamo l’obbligo davanti ai cittadini di provarle tutte”.