Belluno Pride, l’appoggio di Confindustria Dolomiti: “Montagna spazio aperto che accoglie tutti”
La manifestazione si svolgerà sabato 15 luglio. Confindustria Belluno Dolomiti ha inviato una lunga lettera a riguardo
L'inclusione è un valore etico, sociale ed economico e tutte le forze vive del territorio devono impegnarsi per tradurre questo principio in realtà.
Belluno Pride, l’appoggio di Confindustria Dolomiti: “Montagna spazio aperto che accoglie tutti”
“Confindustria Belluno Dolomiti continuerà a fare la propria parte e a combattere ogni forma di discriminazione e di violenza, anche le più subdole – si legge nel comunicato stampa inviato oggi, giovedì 13 luglio - Il nostro impegno, in tal senso, è totale e di questo vogliamo rassicurare gli stessi organizzatori e i partecipanti del primo Pride nella storia di Belluno. La nostra montagna è fatta di persone e nessuno deve subire ripercussioni in base al proprio orientamento sessuale o identità di genere”.
Poi un messaggio alle ragazze e ai ragazzi bellunesi in vista della manifestazione di sabato 15 luglio.
“Le nostre fabbriche sono luoghi accoglienti senza giudizio né pregiudizio: a fare la differenza sono e saranno sempre soltanto le attitudini e le competenze, la voglia di mettersi in gioco e i talenti. Eventuali atteggiamenti discriminatori non sono ammessi e su questo siamo disposti a lavorare con parti sociali e Istituzioni. Insieme, possiamo fare molta strada e crescere in maniera sostenibile, promuovendo una vera – e ancora più effettiva - cultura dell'inclusione”.
Le montagne, spiega Confindustria, devono essere viste come uno spazio aperto.
“Non servirà più “scappare” dalla nostra provincia per essere sé stessi o realizzarsi, magari per paura del giudizio come poteva accadere in passato, qui come altrove. Le nostre montagne non devono essere viste come un luogo chiuso ma come uno spazio aperto, dove dare qualità alle relazioni e ai vissuti di ciascuno. Quella bellunese è una società evoluta. A tutte e a tutti i partecipanti al Pride, quindi, il benvenuto in città. Da qui, gli infiniti colori delle Dolomiti sono ancora più nitidi”.