Crisi

Caso Safilo, appello a Filctem Cgil: “Superare le divisioni per il bene dei lavoratori”

Femca Cisl ha chiesto a tutti i sindacati di lavorare con senso di responsabilità; domani l’incontro in Regione per la firma dell’accordo

Caso Safilo, appello a Filctem Cgil: “Superare le divisioni per il bene dei lavoratori”
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Appello ai sindacati per superare le divisioni in merito al caso Safilo.

Caso Safilo, appello a Filctem Cgil: “Superare le divisioni per il bene dei lavoratori”

“Mi auguro, per il bene di tutti i lavoratori interessati, che si possano superare le divisioni sindacali che hanno contraddistinto gli ultimi passaggi della delicata vertenza Safilo. Credo ci siano ragioni da entrambe le parti e penso valga la pena da qui in avanti lavorare tutti con grande senso di responsabilità, non per aumentare gli spazi che ci allontanano, ma per ricucire gli strappi che ci dividono. Per quanto mi riguarda, mi adopererò in ogni modo perché questo avvenga”.

Ottenuta con larga maggioranza dei lavoratori l’approvazione dell’ipotesi di accordo messo a punto da Femca Cisl, Uiltec Uil, società subentranti e Regione Veneto per la cessione dello stabilimento Safilo di Longarone a Thèlios e Innovatek, Stefano Zanon, segretario generale della Femca del Veneto, commenta gli sviluppi della vertenza, che domani martedì 5, vedrà l’incontro in Regione per la firma dell’accordo-quadro.

“Ha ragione chi dice che non era un referendum per convalidare o meno un accordo che ancora non c’è - spiega Zanon di Femca Cisl - e proprio per questo era importante la consultazione che abbiamo deciso di fare: siamo sempre stati convinti che, in una vertenza così delicata e complessa, avremmo potuto siglare un’intesa solo dopo aver consegnato a tutti i lavoratori un quadro completo di informazioni sulle soluzioni possibili, dando a loro e solo a loro il diritto di scegliere se proseguire oppure no. Credo sia un passaggio democratico importante: per l’idea che ho io di come rappresentare il mondo del lavoro, qualsiasi strumento che offre la possibilità di far esprimere i lavoratori non è mai da banalizzare, temere e boicottare invitando le persone a non parteciparvi, ma è sempre da valorizzare e rispettare. Ciò non significa che tutti gli accordi possibili prima di essere sottoscritti debbano per forza essere vagliati da una consultazione di fabbrica: le stesse regole di rappresentanza non lo prevedono. Ma in questo caso la complessità del contesto era tale da rendere assolutamente necessario il mandato assembleare per poter siglare l’accordo quadro in Regione”.

In azienda erano presenti 357 lavoratori e hanno votato in 318. L’83% di chi ha scelto di esprimersi ha votato per il sì.

“Io non sono tra quelli che festeggiano perché oggettivamente non c’è nulla da festeggiare – aggiunge Zanon - c’era da risolvere un grosso problema generato da un’azienda che ha deciso di abbandonare il territorio e, viste le condizioni date, riteniamo di avere proposto all’attenzione dei lavoratori interessati la migliore delle soluzioni possibili. Non siamo indifferenti alle preoccupazioni di quanti si sentono meno garantiti. Proprio per questo ci siamo adoperati per costruire un accordo-quadro che contenga tutte le tutele necessarie per traghettare intanto i primi due anni di transizione, durante i quali avremo modo di vigilare sul rispetto degli accordi presi, anche grazie all’impegno di monitoraggio che noi abbiamo chiesto alla Regione e la stessa ci ha assicurato. Alla luce di tutto ciò, mi auguro, per il bene di tutti i lavoratori, che si possano superare le divisioni sindacali che hanno contraddistinto gli ultimi passaggi della vertenza per tornare a lavorare insieme con responsabilità e un unico obiettivo comune: salvaguardare i lavoratori e le lavoratrici”.

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