Roccon chiede le dimissioni di Vignato dopo gli insulti e il dito medio
Roccon: "È un segno evidente del poco rispetto delle istituzioni che ognuno di noi è chiamato a rappresentare nei rispettivi ruoli"
Una lettera a Palazzo Rosso in cui Franco Roccon (giunta De Pellegrin) ripercorre quanto accaduto durante il consiglio comunale e chiede le dimissioni del consigliere Vignato.
Roccon chiede le dimissioni di Vignato dopo gli insulti e il dito medio
"Egregio Consigliere, quanto avvenuto ieri sera nel corso della riunione di Consiglio Comunale ha dell’inverosimile - scrive Roccon - segno evidente del poco rispetto delle istituzioni che ognuno di noi è chiamato a rappresentare nei rispettivi ruoli. Chiamato in causa nel corso del suo intervento - che non stavo seguendo in quanto impegnato nella rilettura e firma delle interrogazioni - Lei ha terminato rivolgendo alla mia persona epiteti non certamente gradevoli che qui non ritengo di riportare".
Vignato, durante il consiglio comunale, si è infatti lasciato andare a insulti mei confronti di Roccon, terminando tutto con il dito medio.
"Le sue esternazioni molto offensive sono state sentite da molti Consiglieri ma quello che è avvenuto successivamente in apertura della discussione sulle interrogazioni ha dell’incredibile - continua Roccon - Le ho chiesto direttamente le pubbliche scuse per quanto da Lei affermato e in tutta risposta mi ha indirizzato il famoso “dito medio”. In 43 anni di vita amministrativa non mi è mai capitato di trovare qualcuno che offendesse così pesantemente una carica istituzionale né avesse così poco rispetto per il ruolo che in quel momento esercitava".
Il gruppo Belluno al Centro ha inviato subito un comunicato di solidarietà nei confronti di Roccon che ora, tuttavia, non pretende più solo le scuse.
"Lei rappresenta i cittadini di Belluno, pur in minoranza, e non posso pensare che molti dei Suoi elettori, visto che era anche candidato sindaco, la pensino come Lei o non abbiano rispetto della Città e del Consiglio comunale - conclude - Ritengo per tanto di chiedere le Sue dimissioni da consigliere in quanto non degno di rappresentare nell’emiciclo la città di Belluno, proprio per il Suo comportamento poco esemplare per l’istituzione che rappresenta. Ringrazio tutti i Consiglieri, anche di minoranza, che immediatamente hanno espresso la loro solidarietà nei miei confronti. In attesa di quanto richiesto e riservandomi di tutelare la mia persona e l'istituzione che rappresento in altre sedi, porgo cordiali saluti".