Dolomiti

Stagione invernale Cortina, prenotazioni in calo: 6 su 10 sono stranieri

Ci sono inoltre diversi hotel in ristrutturazione. Lo scorso anno erano 4. Quest’anno se ne sono aggiunti altri 4 per un totale di circa 600 posti letto in meno

Stagione invernale Cortina, prenotazioni in calo: 6 su 10 sono stranieri
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Dopo un’estate complessivamente positiva (+3,2%), gli albergatori di Cortina ora guardano all’inverno.

Stagione invernale Cortina, prenotazioni in calo: 6 su 10 sono stranieri

Le nevicate dei giorni scorsi e la decisione di anticipare l’apertura di alcuni impianti fa ben sperare, anche se attualmente il tasso di occupazione è ancora indietro sul 2022, così come attestato da uno studio di H-Benchmark realizzato appositamente per l’Associazione.

“I dati sono in costante evoluzione – commenta il presidente Stefano Pirro - Il calo che stiamo registrando per certi versi è fisiologico e dipende da molteplici fattori. Innanzitutto va detto che con le temperature straordinariamente miti delle ultime settimane la gente non ha certo pensato alle vacanze in montagna. L’apertura anticipata degli impianti, in questo senso, speriamo che ci dia una mano, nonostante stiamo vivendo un momento di grande incertezza sia economica che sociale. Proprio per questo, sta soprattutto a noi professionisti dell’accoglienza riprogrammare le attività affinché chi sceglie di investire in una vacanza a Cortina riceva un’adeguata contropartita. Ce la stiamo mettendo tutta, insieme a Fondazione Cortina, a Cortina Marketing e all’amministrazione comunale per ottimizzare alcune strategie degli anni passati e stimolare il turismo e l’offerta turistica verso la miglior proposta possibile”.

È noto poi come a Cortina ci siano diversi hotel in ristrutturazione. Lo scorso anno erano 4. Quest’anno se ne sono aggiunti altri 4 per un totale di circa 600 posti letto in meno. E sa da una parte è vero che a parità di domanda questo dovrebbe costituire un elemento di crescita per il tasso occupazionale medio, è vero anche che esso va a inficiare sulla domanda stessa perché parliamo, in molti casi, di alberghi storici (tra cui due 5 stelle e due 4 stelle) con una clientela affezionata che potrebbe aver deciso di non venire a Cortina proprio perché impossibilitata a usufruire della consueta sistemazione.

Confidiamo comunque che le nevicate dei giorni scorsi, sicuramente beneauguranti, fungano da traino per ulteriori prenotazioni – continua Pirro - del resto, ormai da tempo abbiamo avuto modo di verificare che c’è un periodo di riflessione che a sua volta precede un significativo ritorno della domanda, generalmente dopo i primi di dicembre, senza contare che un buon numero di ospiti magari riserverà il soggiorno più sotto data come spesso accade”.

Al momento lo slot temporale più “gettonato” in termini di camere riservate risulta essere quello compreso tra Natale e Capodanno (circa 60% - 61% se si considera la sola notte del 31 dicembre), seguito dal ponte dell’8 dicembre (56%) e dall’ultima settimana di gennaio (55%) quando a Cortina si disputerà la Coppa del Mondo di Sci. A essere preferiti sono i soggiorni superiori alle 3,4 notti, anche se, come già evidenziato, weekend e vacanze brevi vengono di solito programmati all’ultimo e dunque se ne prevede il futuro incremento specialmente nei periodi di bassa stagione.

Gran parte degli ospiti arriva dall’estero: 60% di stranieri contro il 40% di turisti nostrani. L’analisi evidenzia in particolare un significativo aumento di prenotazioni dal Regno Unito (+15%) rispetto allo scorso anno. In crescita anche gli americani (+5%) che già in estate – con il 17,6 di presenze consolidate - l’avevano fatta da padroni, mentre i dati relativi a tedeschi, australiani e canadesi si confermano in linea con il 2022. Con l’arrivo del freddo torneranno anche i russi, costretti negli ultimi due anni a disertare la Conca, anche e soprattutto a causa della difficile situazione geopolitica determinata dal conflitto in Ucraina: il 7% della presenza sovietica ad oggi acquisita si concentrerà a ridosso della notte di S. Silvestro. Ogni nazione, del resto, ha la propria stagionalità e se gli statunitensi non disdegnano la prima e l’ultima settimana di febbraio e i britannici optano per la Conca preferibilmente tra fine gennaio e metà marzo, gli italiani si confermano più “tradizionalisti” e visiteranno la Regina delle Dolomiti in concomitanza con le feste comandate (Immacolata, Natale, Capodanno e Carnevale).

Cortina, in ogni caso, è pronta. Attualmente ci sono diverse strutture già attive, tra cui Da Beppe Sello, Aquila, Panda, Rosapetra e Jaegerhaus. Tutte le altre riapriranno i battenti tra fine novembre e il weekend dell’Immacolata che peraltro coincide con l’importante appuntamento del Fashion Weekend.

Cortina è pronta ad accogliere i turisti – conclude Pirro - In realtà potremmo tranquillamente affermare che non ha mai smesso di farlo. Molti dei nostri hotel, infatti, hanno prolungato l’apertura fino alla soglia di Ognissanti, osservando meno di un mese di pausa. Una scelta che si è rivelata felice e che è stata molto apprezzata dagli utenti consentendo alla nostra valle di vivere appieno e con soddisfazione anche la stagione autunnale”.

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