Classifica 24 ore

Belluno è 44esima per qualità della vita: male in “demografia e società”

Padrin rincuora i bellunesi: “Ricordo che Napoleone Bonaparte uscì dall’accademia militare classificandosi quarantaduesimo su 58 allievi. Poi sappiamo tutti quello che è diventato”

Belluno è 44esima per qualità della vita: male in “demografia e società”
Pubblicato:

Belluno perde 9 posizioni nella classifica sulla qualità della vita stilata dal Sole 24 Ore.

Belluno è 44esima per qualità della vita: male in “demografia e società”

“Le classifiche dicono alcune cose, ma non sono in grado di raccontare tutto. Ricordo che Napoleone Bonaparte uscì dall’accademia militare classificandosi quarantaduesimo su 58 allievi. Poi sappiamo tutti quello che è diventato”.

È quanto afferma il presidente della Provincia di Belluno, Roberto Padrin, commentando la graduatoria della qualità della vita stilata come ogni anno dal Sole 24 Ore. Una graduatoria che vede la provincia di Belluno al 44esimo posto, in calo di 9 posizioni rispetto a un anno fa.

Il Bellunese sale sulle posizioni più alte nella categoria “giustizia e sicurezza”, dove viene confermato l’elevato livello di sicurezza del territorio; in “ricchezza e consumi”, per la capacità di risparmio delle famiglie, per la bassissima incidenza di redditi di cittadinanza, e per i depositi bancari; e anche in “affari e lavoro”, dove spiccano l’export bellunese e la bassa incidenza di giovani che non studiano né lavorano.

I punteggi penalizzanti invece sono concentrati nella categoria “demografia e società”, dove pesano in negativo il quoziente di natalità, il tasso di fecondità, l’indice di dipendenza e la scarsità di medici. Infine, penalizzante anche l’indice climatico, che vede il Bellunese indietro per il numero di giorni di sole.

Lo spopolamento è il vero problema del nostro territorio e la classifica questo lo evidenzia in maniera chiara - commenta il presidente Padrin - Per il resto direi che c’è sostanziale stabilità rispetto agli ultimi anni. La graduatoria sottolinea la sicurezza del Bellunese e la capacità di dare lavoro. Dobbiamo impegnarci perché queste caratteristiche non cambino. E anche per aumentare il livello di servizi per i cittadini: per fare questo bisogna agire sul differenziale montagna, nella consapevolezza - da trasmettere allo Stato - che nelle terre alte i costi sono più elevati”.

Seguici sui nostri canali