L'indagine

Natale Belluno, una famiglia su due regalerà prodotti tipici

La ricerca è stata svolta da Cia Belluno. I bellunesi sono disposti a spendere dai 20 ai 50 euro pur di regalare qualcosa di tipico

Natale Belluno, una famiglia su due regalerà prodotti tipici
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Una famiglia bellunese su due (di quelle che faranno i regali di Natale) donerà prodotti tipici in occasione delle prossime festività.

Natale Belluno, una famiglia su due regalerà prodotti tipici

La spesa media è compresa tra i 20 euro e i 50 euro a cesta per un volume totale, a livello provinciale, intorno ad un milione di euro. La ricerca, a cura di Cia Belluno, conferma un trend in continua crescita, soprattutto dopo il covid, relativamente alla vendita diretta, dalla terra alla tavola. Fra i prodotti più gettonati, formaggi e carni sottovuoto, miele delle Dolomiti, vino, frutta e verdura di stagione.

“Quest’anno, in particolare, il consumatore si sta orientando verso il regalo utile – commenta il presidente di Cia Belluno, Rio Levis – Sono tanti coloro che in questi giorni si recano negli spacci delle aziende agricole per acquistare le tradizionali ceste natalizie, da donare ai parenti e agli amici. In primo luogo, i cittadini cercano la genuinità. Sono inoltre curiosi rispetto alla storia degli stessi prodotti, desiderano conoscere come prepararli al meglio”.

È la nuova vita del Made in Veneto.

C’è addirittura chi telefona giorni prima del ritiro per prenotare la cassetta natalizia – spiega Levis – I produttori vengono incontro alle esigenze delle famiglie, negli anni si è creato un reciproco legame di fiducia”.

In molti, poi, chiedono le ricette della tradizione veneta.

“Gli agricoltori sono disponibili ad offrire anche questo particolare servizio. La qualità passa attraverso le piccole cose. Invitiamo le famiglie a scegliere sempre le tipicità locali. Oltre che per i regali, rappresentano una buona idea per la cena della Vigilia, il pranzo di Natale e quello di Capodanno. L’acquisto delle primizie è un modo per rilanciare il nostro tessuto economico. Ne abbiamo bisogno in un momento di oggettiva difficoltà tra emergenza climatica e rincari generalizzati” conclude Levis.

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