In arrivo altra neve sulle Dolomiti, il record però è sulle Prealpi con oltre 2 metri di coltre bianca
Il pericolo valanghe rimane moderato, quindi attenzione a chi organizza escursioni in montagna
Neve, neve e ancora neve sulle Dolomiti.
In arrivo altra neve sulle Dolomiti, il record però è sulle Prealpi con oltre 2 metri di coltre bianca
Precipitazioni copiose nelle ultime 24 ore hanno interessato le Dolomiti ma soprattutto le Prealpi vicentine: dai 1600 metri di altitudine in su sono caduti da ieri 25 centimetri di neve. Imbiancate abbondantemente le montagne della Lessinia, nel veronese: sul Monte Baldo si misura un accumulo di 170 centimetri. La stazione con più neve è però Campomolon, nel vicentino, conosciuta dagli amanti dello sci di fondo, dove il manto bianco raggiunge i 2 metri e 10.
Sono invece 176 i centimetri a Ra Vales, 101 Tre Cime di Lavaredo, 95 Monte Piana, 88 Passo Falzarego. La Marmolada - a 3.343 metri - è stata spazzata da bufere di neve e vento. Le nevicate hanno imperversato anche con temperature di -10 gradi sottozero; nelle immagini della stazione meteo 'Marmoladameteo.it' la capanna di Punta Penia appare completamente incrostata di neve e ghiaccio. Difficile stabilire un'altezza massima della neve, perché l'azione del vento ha quasi 'piallato' alcune aree, creando invece in altre accumuli di oltre 2 metri.
Tra oggi e domani, stando alle previsioni Arpav, sono previste nuove nevicate oltre i 1000-1300 metri. Le precipitazioni avverranno in un quadro previsionale alquanto incerto e i quantitativi di neve previsti potranno variare anche significativamente. Ad oggi sono attesi oltre i 1500 metri 15-35 centimetri di neve fresca sulle Prealpi e 5-15 centimetri sulle Dolomiti.
Domani i venti in quota rinforzeranno temporaneamente e ridistribuiranno parzialmente la neve a debole coesione formando nuovi depositi di neve ventata, di dimensioni generalmente contenute, che in alcuni casi potranno distaccarsi anche con debole sovraccarico. Saranno inoltre possibili valanghe spontanee di neve a debole coesione di piccole o al più medie dimensioni sui pendii molto ripidi.
Il pericolo di valanghe è stimato moderato (grado 2) oltre il limite del bosco, ma vista l’incertezza relativa ai quantitativi di neve prevista, qualora la nevicata fosse più significativa localmente il pericolo di valanghe deve essere considerato maggiore.
“In generale il pericolo di valanghe interessa prevalentemente gli ambiti non controllati della montagna anche se non si escludono singoli eventi valanghivi di magnitudo ridotta difficilmente prevedibili – spiega Arpav – La neve fresca tende a rendere omogenea la superficie del manto nevoso ma i depositi di neve ventata sono facilmente individuabili e anche se di dimensioni contenute devono comunque essere aggirati con prudenza. Dal pomeriggio di martedì la nuvolosità condizionerà la visibilità e in caso di white-out sarà necessaria molta esperienza per identificare la traccia corretta sia in salita sia in discesa”.