L'iniziativa

Arriva la montagna-terapia, otto esperienze di trekking tra giugno e settembre

Si tratta del progetto “Creatività per la libertà” del Ceis di Belluno, finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento per le politiche antidroga

Arriva la montagna-terapia, otto esperienze di trekking tra giugno e settembre
Pubblicato:

Iniziative ed eventi sulle montagne bellunesi.

Arriva la montagna-terapia, otto esperienze di trekking tra giugno e settembre

Il progetto “Creatività per la libertà” del Ceis di Belluno, finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento per le politiche antidroga, si arricchisce durante l’estate di nuove attività. Stanno per partire infatti tre nuove proposte laboratoriali: la montagna-terapia e il teatro per le comunità terapeutiche e il laboratorio di movimento espressivo rivolto, invece, ai ragazzi dai 14 ai 18 anni dei centri estivi organizzati dall’ODAR.

Il progetto rientra nelle proposte sperimentali a valenza e a impatto nazionale in materia di prevenzione e contrasto delle dipendenze comportamentali e da sostanze, nelle nuove generazioni. In particolare, sabato 22 giugno si inizia con i laboratori di montagna-terapia, che si svilupperanno in 8 uscite da giugno a settembre e coinvolgeranno tutte e tre le comunità terapeutiche del Ceis di Belluno.

Sarà un’esperienza di trekking alla scoperta del territorio bellunese sotto la guida esperta di Rosario Fagherazzi, accompagnatore del CAI. Per ogni laboratorio c’è un importante lavoro di squadra tra operatori, psicologi, volontari, accompagnatore del CAI e tutti i soggetti coinvolti. Ogni laboratorio prevede degli incontri precedenti all’uscita dove si affrontano temi come la sicurezza in montagna, la pianificazione e l’organizzazione di un’uscita, l’alimentazione e altri di restituzione dell’esperienza.

Gli obiettivi e i benefici sono molteplici. In primo luogo, l’attività fisica e l’effetto antidepressivo della stessa che contemporaneamente promuove uno stile di vita sano e una maggiore attenzione alla cura di sé. Poi la possibilità di confrontarsi con i propri limiti in un ambiente inusuale, senza che questo comporti un reale pericolo, anzi con il miglioramento dell’autostima e dell’autoefficacia.

Infine, la relazione con gli esperti del CAI e i volontari che permette un valido intervento di interazione sociale, una lotta allo stigma, e la possibilità di mettersi in gioco da parte di tutti, operatori e utenti. La montagna è palestra di vita, per tutti.

Seguici sui nostri canali