il disagio

Variante Longarone, slitta ancora la fine dei lavori: sarà pronta per il 2028 (forse)

Padrin: "Abbiamo avuto la conferma che il viadotto di fronte a Longarone non sarà alto 8-10 metri, come previsto inizialmente, ma sarà poco più alto del piano strada"

Variante Longarone, slitta ancora la fine dei lavori: sarà pronta per il 2028 (forse)
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Ritardi che si accumulano ad altri ritardi. La variante di Longarone sarà pronta tra 3, forse 4 anni. Certo, sarà meno impattante e più vicina ai desideri di chi abita in quella zona, ma ci vorrà ancora un bel po’ di tempo prima di vederne la realizzazione.

Variante Longarone, slitta ancora la fine dei lavori: sarà pronta per il 2028 (forse)

La variante di Longarone, in ogni caso, sarà come la chiedevano i cittadini e l’amministrazione comunale: viadotto abbassato, diminuito l’impatto visivo. La conferma è arrivata ieri, da un tavolo tecnico in municipio, a cui hanno preso parte il commissario straordinario Fabio Saldini e il ministro dello sport Andrea Abodi. Per il Comune di Longarone erano presenti, oltre al sindaco, gli assessori Elena De Bona (urbanistica) e Livio Sacchet (lavori pubblici).

“Il percorso avviato la primavera scorsa per migliorare il progetto della variante è oggi a uno snodo fondamentale. Abbiamo avuto la conferma che il viadotto di fronte a Longarone non sarà alto 8-10 metri, come previsto inizialmente, ma sarà poco più alto del piano strada, con un piccolo rialzo della prima campata del ponte Campelli - spiega il sindaco Roberto Padrin - Ringrazio l’architetto Saldini e la struttura di Simico per aver ascoltato prima e accolto poi le esigenze della cittadinanza e della nostra comunità. Unire l’utilità dell’infrastruttura alla sensibilità per il territorio e per la memoria della storia di Longarone non era scontato e oggi siamo molto soddisfatti per il percorso di condivisione portato avanti”.

Il cantiere è stato confermato in circa 500 giorni, con avvio possibile la prossima estate e conclusione tra il 2027 e l’inizio del 2028.

“Come ha detto il ministro Abodi, quest’opera costituirà una parte consistente dell’eredità olimpica e diventerà elemento portante di quella Legacy che dovrà sfruttare l’onda lunga di Olimpiadi e Paralimpiadi. Eredità che va ben oltre lo spegnimento del braciere olimpico ed è per questo che non importa se la inaugureremo dopo il 2026” conclude il sindaco Padrin.

Dopo la riunione in municipio, il ministro Abodi e il commissario Saldini sono stati in Fiera per visitare la mostra di sci storici allestita in occasione dello Sport Business Forum. Un’esposizione che raccoglie centinaia di paia di sci utilizzati dallo “sport bianco” dai primordi fino a oggi. Nella mostra, curata dal Circolo Cultura e Stampa Bellunese in memoria di Tonino Zampieri, anche un bob storico. Il ministro Abodi ha ascoltato e guardato con attenzione tutti gli oggetti esposti, apprezzando l’iniziativa.

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