Hacker nigeriani truffano Luxottica e si fanno accreditare oltre 150mila euro
L’ipotesi di reato è quella di falsificazione, alterazione o soppressione del contenuto di comunicazioni informatiche
Truffare un colosso come Luxottica è possibile? A quanto pare, sì.
Hacker nigeriani truffano Luxottica e si fanno accreditare oltre 150mila euro
Due hacker nigeriani, infatti, sarebbero riusciti a confondere gli uffici dell’azienda, leader mondiale nel settore dell’occhialeria, facendosi inviare dei bonifici destinati a fornitori veri. L’ipotesi di reato è quella di falsificazione, alterazione o soppressione del contenuto di comunicazioni informatiche o telematiche.
Ma, in tribunale a Belluno, è finito solo uno dei due hacker, ossia Isioma Nnamdi, grazie alle indagini serrate della polizia postale di Venezia. Il complice, invece, risulta irreperibile. Luxottica, nel frattempo, si è costituita parte civile.
Com’è stato possibile ingannare la multinazionale agordina? Ebbene, pare che i due hacker siano riusciti a individuare alcuni fornitori di Luxottica e a creare poi degli indirizzi mail speculari con i quali hanno cominciato a scrivere all’azienda.
Nel capo d’imputazione si parla di sette e-mail, inviate tra dicembre 2020 e gennaio 2021, nelle quali i due complici nigeriani chiedevano a Luxottica di saldare i pagamenti in sospeso attraverso bonifici su iban bancari sempre diversi.
In questo modo sono riusciti a farsi accreditare circa 157mila euro. Successivamente è arrivato il sollecito dai fornitori veri ed è scattata la querela contro ignoti. Nella prossima udienza, in tribunale a Belluno, sarà sentito l’imputato.