Al "Guggenheim" di Cortina

Alemagna: lettera della Provincia a Salvini e Zaia per un piano straordinario

Vorremmo arrivarci tutti, ma serve una strada: il territorio è stanco dei "tagli del nastro"

Alemagna: lettera della Provincia a Salvini e Zaia per un piano straordinario
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Per la messa in sicurezza dell’Alemagna, il presidente della Provincia di Belluno, Roberto Padrin, con il  consigliere Massimo Bortoluzzi, non hanno più parole e quelle che ancora avevano le hanno scritte:

"Auspichiamo che il Governo, il Ministero delle infrastrutture, Anas e la Regione Veneto si facciano carico di un piano straordinario di messa in sicurezza della valle".

Già, e non ad un solo destinatario ma a tutti quelli ritenuti utili alla messa in sicurezza dell’Alemagna:

“Gli eventi recenti, con le nuove colate detritiche che hanno nuovamente interrotto la circolazione e dimostrato che il rischio idrogeologico e la morfologia necessitano di una gestione di emergenza".

Destinatari della missiva sono: il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, Matteo Salvini, il Presidente regionale Luca Zaia, il suo Assessore alla protezione civile Gianpaolo Bottacin, il direttore dell'Anas, Claudio Andrea Gemme, il direttore del Dipartimento nazionale della protezione civile Fabio Ciciliano, il prefetto di Belluno, Antonello Roccoberton ed il direttore della Direzione difesa del suolo Vincenzo Artico.

Nelle ultime settimane abbiamo dato conto anche noi di quanto capitato lungo l'asse VodoBorcaSan Vito di Cadore e Cortina d’Ampezzo, con particolare riguardo alla zona di Dogana Vecchia, sotto il versante della Croda Marcora.

Come farvi fronte?

Sarà più utile un viadotto o una galleria per dare continuità e sicurezza alla viabilità, tanto per i residenti pendolari che per il turismo della valle?

Altri fronti sono quelli dell’area di Cancia, da dove tutto è iniziato, ma poi c'è il Rio Rudan Vodo di Cadore, da dove giungono segnali di pericolo.

E, intanto, l'estate

Purtroppo, mentre si affaccia una stagione turistica di codeincidenti, scioperi, aperture e chiusure della strada, la Provincia ha ribadito che la soluzione deve essere definitiva e che non ha più un euro in cassa.

Sotto a chi tocca

Ha stigmatizzato Padrin:

“La Provincia di Belluno, pur non avendo competenze dirette su tratti della Ss51, ha già installato sistemi di monitoraggio provvisori a San Vito e sta operando a Canciama le risorse provinciali sono ormai esaurite. Auspichiamo pertanto che il Governo, il Ministero delle infrastruttureAnas e la Regione Veneto si facciano carico di un piano straordinario di messa in sicurezza della valle”.

Più provocatoria era stata la Sindaco di Pieve di Cadore, Sindi Manushi e forse proprio la sua uscita ha spinto la stessa Provincia alla inequivocabile missiva:

"La politica deve prendersi le sue responsabilità, non solo tagliare nastri".

Intanto la Provincia non può promettere altro che di "fare la sua parte" pur nelle ristrettezze economiche nelle quali versa e pur senza essere la principale responsabile nelle gestione dell'Alemagna e provocatoriamente ricorda al presidente Zaia che a quel “Guggenheim Museum” - come Zaia definì la nuova pista da bob di Cortina - non si arriva senza una strada.