Nuovo caso di Seu in provincia di Belluno: bimbo ricoverato a Padova
È il terzo episodio in meno di un anno nel Bellunese. L’Ulss 1 Dolomiti invita le famiglie alla massima attenzione

Un bambino di circa un anno, residente nella parte alta della provincia di Belluno, è stato colpito dalla Sindrome Emolitico-Uremica (Seu) dopo aver ingerito cibo contaminato.
Nuovo caso di Seu in provincia di Belluno: bimbo ricoverato a Padova
Il piccolo, accompagnato dai genitori al pronto soccorso di Belluno per sintomi preoccupanti, è stato subito sottoposto agli accertamenti del caso: le analisi hanno confermato i sospetti dei medici e reso necessario il trasferimento immediato al reparto di nefrologia pediatrica dell’Azienda ospedaliera universitaria di Padova, dove si trova attualmente ricoverato.
L’Ulss 1 Dolomiti ha confermato il nuovo episodio attraverso il direttore del Dipartimento di Prevenzione, Sandro Cinquetti, che però invita alla cautela perché risalire con certezza all’alimento responsabile non è semplice: il bimbo avrebbe infatti consumato cibo in diversi locali.
Una malattia rara ma in crescita
La Seu è una patologia acuta e rara che rappresenta la principale causa di insufficienza renale acuta nei bambini, soprattutto sotto i 5 anni. In oltre l’80% dei casi è legata all’ingestione di alimenti contaminati da particolari ceppi di Escherichia coli (StEc) produttori della Shiga-tossina. Tra i cibi a rischio figurano formaggi a latte crudo e carni poco cotte.
La malattia può avere conseguenze molto gravi: nei casi peggiori può portare al decesso del bambino o rendere necessario un trapianto di reni.
Terzo caso in meno di un anno
Nel Bellunese, in meno di dodici mesi, si tratta già del terzo episodio accertato. Nel novembre scorso una bambina di un anno di Cortina aveva sviluppato la Seu dopo aver mangiato un formaggio a latte crudo; a luglio un altro bambino di dieci mesi era stato ricoverato d’urgenza a Padova dopo il primo intervento dei medici del San Martino di Belluno. In entrambi i casi, fortunatamente, le cure tempestive avevano portato a un esito positivo.
L’appello dell’Ulss 1 Dolomiti
L’azienda sanitaria ribadisce le raccomandazioni rivolte ai genitori: offrire ai bambini cibi sempre ben cotti, utilizzare solo latte pastorizzato o a lunga conservazione, lavare accuratamente frutta e verdura, conservare gli alimenti in modo corretto e controllarne le scadenze.
Un richiamo alla prudenza che, dopo tre casi in pochi mesi, assume un significato ancora più urgente.