Terminata l’estate e chiuso il centro estivo comunale di Belluno, è tempo di bilanci.
“Un’estate nei tuoi panni”: il centro estivo comunale chiude con 200 bambini e un bilancio all’insegna dell’inclusione
Il servizio – attivo dal 1° luglio al 29 agosto – è stato gestito dalla Cooperativa Società Nuova, aggiudicataria della concessione da parte del Comune, e ha coinvolto complessivamente 200 bambini e bambine.
Grazie agli spazi delle scuole Gabelli messi a disposizione dall’Amministrazione e a rette calmierate, il centro ha registrato una media di 48 presenze settimanali nella fascia 6-11 anni e 27 nella fascia 3-6 anni. Fondamentale la sinergia con gli educatori e operatori del Servizio Integrazione scolastica e sociale dell’Ulss 1 Dolomiti, che hanno garantito supporto quotidiano.
“Il Centro Estivo non è solo un luogo dove i bambini trascorrono le giornate – ha sottolineato l’assessore alla scuola Roberta Olivotto – ma uno spazio in cui imparano a costruire amicizie autentiche e a confrontarsi con le differenze. Per le famiglie è un aiuto concreto e la certezza che i figli siano valorizzati nelle loro unicità”.
Il tema di quest’anno era l’inclusione, con il titolo “Un’estate nei tuoi panni”. Inclusiva è stata anche la partecipazione: una ventina di bambini con autismo, difficoltà comportamentali o disabilità gravi hanno preso parte alle attività.
“L’inclusione – ha ricordato il sindaco Oscar De Pellegrin – è il criterio che guida ogni scelta amministrativa: significa educare i più piccoli a rispettare le diversità e a vederle come valore”.
Accanto alle attività educative, non sono mancati momenti ludici: dalla scoperta del centro storico di Belluno alle passeggiate nella natura, fino a un’esperienza emozionante come la notte in palestra con sacco a pelo e pic nic. L’ultimo giorno i genitori sono stati coinvolti in un incontro formativo gratuito con lo psicologo Luca D’Andrea, nell’ambito del progetto Mille giorni di magia.
“Siamo soddisfatti del risultato – ha concluso Francesca Carlin, responsabile dell’Area Minori di Società Nuova – perché dimostra che unire le competenze permette di offrire un servizio di qualità, capace di andare incontro ai bisogni specifici di bambini e famiglie”.