Giornata intensa e carica di tensione quella vissuta oggi dai lavoratori di Hydro Extrusions Feltre, in sciopero da sei giorni e impegnati in un presidio continuo davanti ai cancelli dell’azienda.
Hydro Feltre, i 115 lavoratori in corteo: l’azienda conferma l’avvio della procedura che può portare alla chiusura
Fin dal mattino presto, tutti e 115 i dipendenti hanno partecipato a un corteo cittadino che, partito dallo stabilimento, ha raggiunto la sede feltrina di Confindustria Belluno Dolomiti.
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Qui si è svolto un confronto serrato tra i rappresentanti sindacali Fim Cisl, Fiom Cgil e Rsu aziendali e la direzione di Hydro. Un incontro che ha confermato le peggiori preoccupazioni:
l’azienda ha annunciato l’avvio di una procedura formale che potrebbe portare alla chiusura del sito produttivo di Feltre.
Le motivazioni dell’azienda
Secondo quanto illustrato ai sindacati, Hydro imputa la decisione a:
- un calo significativo dei volumi nell’area Euro,
- una forte contrazione del mercato italiano,
- una sovracapacità produttiva considerata strutturale.
La strategia dichiarata sarebbe quindi quella di ridurre la capacità produttiva complessiva, riallineandola alle richieste di mercato.
La posizione della Fim Cisl: “No alla chiusura, subito le istituzioni”
Netta la risposta della Fim Cisl Belluno Treviso.
«Sosteniamo il dialogo – afferma Mauro Zuglian – ma lo faremo solo se non si parte dal presupposto della chiusura dello stabilimento. Non possiamo accettare che la difficoltà del mercato si risolva dismettendo un intero sito produttivo».
La richiesta è chiara: convocare immediatamente tavoli istituzionali, coinvolgendo Comune, Provincia e Regione per individuare soluzioni industriali alternative che garantiscano continuità e salvaguardia dei posti di lavoro.
Dopo 6 giorni di sciopero, i lavoratori rientrano “per responsabilità”
Nonostante il clima di forte incertezza, Zuglian sottolinea la “straordinaria maturità” dei lavoratori.
Dopo quasi una settimana di sciopero e di presidio permanente, i dipendenti – insieme ai sindacati – hanno deciso di riprendere la produzione.
«Non è un passo indietro – spiega il sindacalista – ma la dimostrazione che i lavoratori credono nel valore dello stabilimento. Tornare al lavoro significa ribadire che questa fabbrica ha competenze, professionalità e dignità».
Sindacati e istituzioni al fianco dei lavoratori
La giornata si è conclusa con un incontro in Comune, alla presenza della sindaca e degli assessori, per fare il punto sulla situazione e programmare ulteriori azioni.
Sindacati e amministratori locali restano compatti: l’obiettivo comune è evitare la chiusura, difendere l’occupazione e tutelare un presidio produttivo strategico per tutto il territorio feltrino.