La frana accelera, si teme per il futuro della chiesa di San Martino
Bottacin: "Abbiamo definito i prossimi passi per dare risposte al noto problema che riguarda in primis la chiesa ma a medio lungo termine potrebbe anche interessare gli abitati di Valle".
Aumenta la tensione e la paura di perdere l’antica chiesa di San Martino.
La frana accelera
Proseguono i sopralluoghi per poter trovare una soluzione per riuscire a salvare la chiesa di San Martino a Valle di Cadore. Si è svolto un prezioso incontro con tutti gli enti interessati per definire i prossimi passi e il sindaco di Valle di Cadore, Marianna Hofer ha spiegato:
“Ho trovato una sinergia da parte degli enti, crediamo tutti che mai come in questa situazione sia necessario il gioco di squadra, ognuno dovrà fare la sua parte. Si è parlato dei problemi ossia il fatto se si potrà o no riprendere le funzioni religiose, si è deciso di incaricare un perito per la perizia dell’edificio, ci darà dei dati per poter valutare successivamente cosa fare. In concomitanza dell’incarico la Provincia quanto prima si è impegnata per venire in sopralluogo per verificare la frana che riguarda le abitazioni sotto la chiesa. Verrà fatta campagna di indagini al fine di capire quali possono essere gli interventi”.
E ha poi aggiunto:
“Da questa campagna di sondaggi ci aspettiamo qualsiasi risultato, sia un intervento risolutivo o che non si possa fare nulla. Siamo preparati a qualsiasi possibilità, cercheremo di prendere tutte le strade possibili, la nostra chiesa è un bene importante per tutti i cittadini”.
Servono risposte
L'assessore regionale al Dissesto idrogeologico Gianpaolo Bottacin durante la riunione, organizzata dal Comune di Valle, a cui hanno preso parte anche la Provincia, il vescovo di Belluno e la Sovraintendenza. Ha affermato:
“Importante riunione in cui abbiamo definito i prossimi passi per dare risposte al noto problema che riguarda in primis la chiesa ma a medio lungo termine potrebbe anche interessare gli abitati di Valle. In prima battuta, come Regione, faremo la nostra parte per ripristinare il sistema di monitoraggio che ha avuto recentemente dei danni; sarà anche avviata una perizia statica dell'edificio per verificare le condizioni e inoltre verranno fatti degli ulteriori sondaggi sul corpo frana per valutare l'evolversi della situazione e eventuali interventi di mitigazione”.
Ha poi sottolineato:
“Parliamo di una problematica nota da decenni, tant'è che per la sua particolare dislocazione la chiesa di Valle è stata oggetto di un controllo strumentale già dal 1987 e successivamente sono state anche realizzate alcune opere strutturali per il consolidamento dell’area sulla quale insiste staticamente l’edificio. Essendo il movimento franoso del versante in continua evoluzione gli uffici regionali, già da qualche anno con strumentazione disto laser, stanno monitorando la cresta del versante ubicato a Sud Ovest della Chiesa. E' stato prezioso mettere tutti intorno a un tavolo per definire un percorso. Sappiamo di doverci confrontare con un fronte franoso complesso, che non può essere sottovalutato, perciò in questa fase era prioritario definire un percorso per arrivare alla soluzione del problema o comunque alla mitigazione degli effetti di una frana che investe la chiesa nello specifico, ma che interessa tutta la comunità di Valle di Cadore”.