Dissesto idrogeologico, lavori per la sicurezza del Piave
L’opera si estenderà per un tratto di circa 295 metri a partire dalla confluenza con l’Ardo.
Riprendono gli imponenti lavori regionali sul Piave a Belluno.
Dissesto idrogeologico
Già nel 2020 erano stati investiti oltre 2 milioni di euro, per l’aumento del livello di resilienza del fiume Piave a Belluno città, mediante interventi diffusi di difesa spondale e ricalibratura dell’asta fluviale nel tratto compreso tra Borgo Piave e Lambioi. L’assessore al Dissesto Idrogeologico, Gianpaolo Bottacin a spiegato:
“Si tratta di lavori, per i quali abbiamo messo a disposizione altri 3 milioni di euro, che sono curati dai nostri uffici regionali del Genio civile. Prevedono un sovralzo di 1,15 metri dell’argine esistente in sponda destra del fiume Piave a valle della confluenza con il torrente Ardo, cosa che ci permetterà di poter garantire il franco idraulico che, dagli studi idrodinamici eseguiti dal professor D’Alpaos, risulta attualmente insufficiente”.
L’opera si estenderà per un tratto di circa 295 metri a partire dalla confluenza con l’Ardo, riprofilando tutto l’argine in terra fino al termine del parcheggio di via della Roggia presso le ex concerie Colle a Borgo Piave. L'assessore ha spiegato:
“Tale intervento si coordina con quello che abbiamo finanziato al Comune di Belluno per la realizzazione di un cavaliere d’argine per lo scarico delle acque di fognatura bianca anche durante la piena del fiume, evitando il pericolo che si verifichi ancora il fenomeno di allagamento che tanti disagi ha comportato in occasione della tempesta Vaia”.
Sistemazione delle esistenti difese rigide in blocchi ciclopici
All’interno del medesimo progetto vi è poi anche la sistemazione delle esistenti difese rigide in blocchi ciclopici, dissestate a seguito degli eventi di piena di fine ottobre 2018, presenti in sponda destra del Piave in località Lambioi. Bottacin ha sottolineato:
“Qui prevediamo la riprofilatura della sponda da proteggere con massi ciclopici e mediante la creazione di tre nuovi repellenti”.
L’intervento si estenderà per circa 110 metri lungo la porzione terminale di valle delle difese esistenti e prevede la demolizione dei nove blocchi ciclopici in calcestruzzo debolmente armati, costituenti la porzione terminale della difesa esistente, parte dei quali sono attualmente dissestati con una rotazione causata dallo scalzamento al piede della fondazione.
Rimozione del materiale interno
L’assessore Bottacin ricorda, inoltre, la sistemazione della difesa al piede in sponda sinistra del Piave subito a monte del ponte della Vittoria, dove attualmente è presente un reticolo di travi e cordoli di difesa al piede del muro arginale esistente:
“Le opere in progetto prevedono la rimozione del materiale interno fino ad una profondità di circa 1,5 metri e la loro sostituzione con massi ciclopici. Al piede del cordolo di testa, esposto al filone attivo della corrente, si prevede la realizzazione di una berma in massi ciclopici”.
L'assessore ha concluso:
“Si tratta di opere molto importanti che hanno visto nei giorni scorsi l’avvio delle lavorazioni riguardanti l’intervento di sovralzo arginale in sponda destra del Piave nei pressi di Borgo Piave e oggi quelle riguardanti la realizzazione della savanella a valle del ponte della Vittoria, necessaria per deviare la corrente e consentire la realizzazione delle opere di sistemazione della sponda destra a Lambioi. Una volta terminato questo intervento che si conta di finire prima dell’estate 2022, abbiamo in programma un'ultima opera che prevede la prosecuzione del sovralzo verso valle fino al Pontet. Un altro cantiere da un milione di euro, che sommati agli altri porterà a sei i milioni investiti per la sicurezza del Piave cittadino”.