La disavventura

50 turisti sloveni prenotano il pranzo al rifugio Agudo ma gli impianti sono chiusi e rimangono a bocca asciutta

La denuncia è partita dal gruppo "Auronzo Insieme": nessuno avrebbe avvisato gli utenti della chiusura degli impianti

50 turisti sloveni prenotano il pranzo al rifugio Agudo ma gli impianti sono chiusi e rimangono a bocca asciutta
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Impianti chiusi.

50 turisti sloveni prenotano il pranzo al rifugio Agudo ma gli impianti sono chiusi e rimangono a bocca asciutta

Secondo il gruppo "Auronzo insieme" nessuno, ieri, avrebbe avvisato gli utenti per tempo.

"Siamo basiti - scrivono nella loro pagina Facebook - Coloro che ieri mattina avevano programmato una giornata sulle piste del comprensorio auronzano di Col Agudo hanno trovato impianti e piste chiuse, senza nessun cartello di preavviso che segnalasse agli utenti la decisione di chiudere il comprensorio sciistico".

In località Taiarezze, alla partenza della seggiovia quadriposto, continua il gruppo di Auronzo, erano presenti una cinquantina di turisti sloveni che avevano prenotato il pranzo al Rifugio Col Agudo, alcuni albergatori con i propri clienti e alcuni residenti.

"Evidenziamo che le condizioni meteorologiche erano normali: non vi erano in corso precipitazioni nevose e nemmeno c’erano raffiche di vento - aggiunge Auronzo Insieme - Come gruppo di minoranza ci facciamo portavoce delle lamentele di coloro che hanno dovuto rinunciare alla giornata sugli sci, ma anche degli esercenti che hanno perso l’introito del lunedì e che nessuno aveva avvisato della repentina chiusura. Ci chiediamo inoltre come un amministratore comunale, interpellato sulle motivazioni della chiusura, abbia potuto rispondere che non c’è stato alcun problema poiché il gruppo dei 50 turisti sloveni era stato dirottato alle piste della vicina Padola".

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