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A Zoppè la corriera non passa: servizio troppo costoso e pochi utenti

Bortoluzzi: “Oggi il problema è a Zoppè, Comune che conta meno di 200 abitanti, ma domani potrebbe riguardare altre aree”

A Zoppè la corriera non passa: servizio troppo costoso e pochi utenti
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Difficile vivere in montagna, soprattutto se non è collegata alla pianura.

A Zoppè la corriera non passa: servizio troppo costoso e pochi utenti

Ci sono zone, infatti, dove il trasporto pubblico semplicemente non passa. Un esempio? Zoppè di Cadore.

Nei giorni scorsi la struttura tecnica di Palazzo Piloni, insieme al consigliere Bortoluzzi e ai tecnici di Dolomitibus, ha incontrato il sindaco del Comune cadorino, Paolo Simonetti, il quale ha presentato la situazione del suo territorio, dove da qualche mese non passa più il servizio di trasporto pubblico.

Dolomitibus, di concerto con la Provincia, ha tentato di servire Zoppè tramite un trasporto alternativo, effettuato con veicoli di piccole dimensioni e l’affidamento ad aziende Ncc. A tale scopo è stata avviata una manifestazione di interesse, che alla fine si è rivelata infruttuosa.

“Si impone un problema di grande rilevanza per un territorio montano come il nostro. Oggi c’è Zoppè, Comune che conta meno di 200 abitanti, ma domani potrebbero esserci altre aree – aggiunge il consigliere provinciale delegato ai Trasporti Massimo Bortoluzzi – Siamo in zone scarsamente popolate, in cui effettivamente tenere in piedi un servizio - uno qualsiasi, perché vale anche per un negozio o un’attività economica - ha costi che vanno ben oltre la redditività del potenziale bacino d’utenza. Oggi i corrispettivi unitari del tpl in provincia di Belluno valgono circa la metà di altre zone d’Italia: una cifra insostenibile per effettuare il servizio in Valbelluna. Servono quindi misure straordinarie - prese a livello statale - per le aree cosiddette a fallimento di mercato. A livello regionale serve la presa di posizione sulla necessità di servizi aggiuntivi per le aree montane. Altrimenti montagna e aree interne sono destinate a sparire”.

L’azienda - d’accordo con la Provincia - ha voluto analizzare la situazione a fondo ed è emerso che nessun operatore è disponibile. Le motivazioni sono principalmente di natura economica. Di fatto, la scarsa utenza e la richiesta economica per mandare avanti il servizio risulta non sostenibile. Inoltre, non ci sono autisti di zona a cui affidare il servizio.

“Investire nel trasporto pubblico non è solo una scelta strategica per la mobilità sostenibile, ma una necessità per garantire coesione sociale e sviluppo economico, soprattutto nelle aree periferiche e montane – dichiara Stefano Rossi, amministratore delegato di Dolomitibus - Crediamo che un servizio pubblico efficiente non debba essere considerato un costo, ma un investimento nel futuro delle nostre comunità. Solo attraverso interventi mirati e un impegno costante possiamo garantire la presenza di trasporti adeguati anche nelle zone più marginali, sostenendo così l'intero territorio e la qualità della vita dei suoi abitanti”.

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