L'indagine

Albergo agordino nei guai, dipendenti senza permesso di soggiorno né contratto pagati “in nero”

La guardia di finanza ha scoperto in totale sette lavoratori in nero e uno irregolare a seguito di controlli in tutta la provincia

Albergo agordino nei guai, dipendenti senza permesso di soggiorno né contratto pagati “in nero”
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Sette lavoratori in nero e uno irregolare. È il bilancio dell’attività svolta dalla guardia di finanza di Belluno dal primo gennaio ad oggi.

Albergo agordino nei guai, dipendenti senza permesso di soggiorno né contratto pagati “in nero”

In particolare, nell’Agordino, durante il controllo di una struttura alberghiera sono stati scoperti due lavoratori “in nero”, illecitamente impiegati come cuoco/barista e cameriera, in assenza della preventiva comunicazione di instaurazione del rapporto di lavoro agli organi competenti da parte del datore di lavoro privato e senza che fosse stato sottoscritto alcun contratto di lavoro.

A seguito degli accertamenti, quindi, è scattata la proposta all’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Belluno per l’adozione del provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale, nonché la denuncia a piede libero del titolare della struttura per l’impiego di stranieri privi del permesso di soggiorno.

Nel Bellunese, invece, l’attività di natura fiscale svolta nei confronti di una società di capitali operante nel settore manifatturiero ha permesso di rilevare l’illecito distacco di un dipendente presso altra società ad essa collegata; illecito in quanto privo dei requisiti previsti dalla Legge. Per la violazione contestata, il “distaccante” e il “distaccatario” hanno già corrisposto una sanzione amministrativa complessiva di oltre 3.300 euro.

Infine, durante interventi svolti nei confronti di esercizi commerciali operanti nel settore della ristorazione, sono stati scoperti complessivamente tre lavoratori in nero. Le posizioni di due di loro sono emerse nell’ambito di un controllo congiunto con l’Ispettorato Territoriale del Lavoro. In entrambi i casi, è scattata la proposta di adozione del provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale.

Ben più grave, infine, quanto scoperto in centro ad Agordo, presso un cantiere avviato per lavori di ristrutturazione edilizia previa demolizione e ricostruzione di fabbricato civile ad uso abitativo.

L’intervento congiunto del Servizio Prevenzione Igiene e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro (Spisal) dell’Ulss Dolomiti e della Guardia di Finanza ha permesso di rilevare, in palese violazione ad ogni norma di sicurezza, gravi e plurime condotte omissive a carico di molteplici datori di lavoro e del coordinatore per l’esecuzione dei lavori, segnalati all’autorità giudiziaria per specifiche ipotesi contravvenzionali, nonché di scoprire, allo stato, due lavoratori “in nero”. La gravità dei fatti accertati ha determinato la chiusura immediata del cantiere.

La Guardia di Finanza di Belluno prosegue, d’intesa con l’Ispettorato Territoriale del Lavoro e con lo Spisal, nell’incessante opera di contrasto al sommerso da lavoro, piaga per il sistema economico sia in termini di tutela dei lavoratori che di concorrenza sleale rispetto alle attività commerciali oneste, e all’immigrazione clandestina, con la finalità di impedire lo sfruttamento di lavoratori stranieri irregolari.

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