L’aiuto

Alessandro Ferrari, 20enne feltrino ipovedente, sogna le Paralimpiadi: “Aiutatemi”

Per coltivare il suo sogno, Alessandro sta cercando un supporto in grado di finanziare la stagione sportiva

Alessandro Ferrari, 20enne feltrino ipovedente, sogna le Paralimpiadi: “Aiutatemi”
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Scia da quando aveva 10 anni. E neanche il problema che lo ha colpito da poco più di tre anni lo ha fatto smettere e adesso sogna le Paralimpiadi.

Alessandro Ferrari, 20enne feltrino ipovedente, sogna le Paralimpiadi: “Aiutatemi”

Si chiama Alessandro Ferrari, ha 20 anni e abita a Feltre. Studia ingegneria industriale a Trento. Quando aveva 16 anni è “piombata” nella sua vita senza preavviso una neuropatia che gli ha colpito il nervo ottico.

“Si tratta dell'atrofia ottica di Leber - spiega Alessandro - è una malattia degenerativa del nervo ottico caratterizzata da una progressiva e indolore perdita visiva”.

Difatti Alessandro è diventato ipovedente. Ciò però non gli ha impedito di continuare a praticare il suo sport preferito, lo sci alpino. Lo ha raccontato lui stesso al presidente della Provincia di Belluno Roberto Padrin, in una visita ufficiale a Palazzo Piloni venerdì scorso (14 marzo).

“A dire il vero non ho mai smesso di sciare, cogliendo l’occasione di cominciare a fare agonismo nel 2022 - ha raccontato - Al momento sono seguito da un maestro di sci, Vittorio, che mi guida e mi allena. E ho cominciato a fare gare paralimpiche. Il mio sogno sarebbe partecipare alla Paralimpiadi, come atleta bellunese”.

Per coltivare il suo sogno, Alessandro sta cercando un supporto in grado di finanziare la stagione sportiva. E con il papà Pierluigi, suo primo tifoso, ha già avviato una raccolta fondi per sostenere alcune spese, tra cui i materiali e le trasferte, cercando appoggio anche nelle aziende del territorio. 

“Aiutiamo Alessandro a realizzare il suo sogno - commenta il presidente della Provincia Padrin, che si è impegnato a raccontare la storia del giovane e a coinvolgere più persone possibile per aiutarlo - La storia di Alessandro ci dice tanto. E ci dà tanto. Perché ci racconta di come lo sport sia il mezzo migliore per abbattere gli ostacoli e regalare emozioni, impegno, vita. In tal senso, le Paralimpiadi possano essere il motore più forte per il nostro territorio per creare inclusione. Per questo mi auguro di vedere a Cortina non solo Alessandro, pronto a scendere in pista, ma anche tantissimi ragazzi, per tifare i nostri campioni e comprendere fino in fondo i valori dello sport paralimpico”. 

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