la svolta

Angelika Hutter uscirà dal carcere oggi, ma in libertà vigilata

I familiari delle vittime: “Nessuna condanna potrà restituirci tutto ciò che abbiamo perduto e attenuare l’immenso dolore con cui siamo e saremo per sempre costretti a sopravvivere ogni giorno da quella maledetta giornata”

Angelika Hutter uscirà dal carcere oggi, ma in libertà vigilata
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Angelika Hutter, la 33enne tedesca che il 6 luglio 2023 provocò la strage di Santo Stefano di Cadore, investendo e uccidendo Marco e Mattia Antoniello e Maria Grazia Zuin di Favaro Veneto, uscirà dal carcere della Giudecca oggi, lunedì 25 marzo.

Angelika Hutter uscirà dal carcere oggi, ma in libertà vigilata

Perché proprio oggi? Perché nella giornata odierna scadono i termini della carcerazione preventiva. Non andrà però a casa. Hutter verrà portata in una struttura sanitaria per la cura della malattia psichiatrica riscontrata durante la perizia e sarà in ogni caso sottoposta alla misura di sicurezza della libertà vigilata.

Nel loro elaborato collegiale i professori Renato Ariatti e Stefano Zago e i dottori Tommaso Caravelli ed Heinz Prast, in estrema sintesi, avevano così risposto alle domande chiave sottoposte loro dal Gip sul soggetto da periziare: seminfermità mentale (precisamente, capacità d’intendere di volere grandemente scemata ma non totalmente esclusa) al momento del fatto, ma capacità di sostenere il processo, che ora dunque dovrà affrontare per rispondere di triplice omicidio stradale, e persistente pericolosità sociale per la collettività.

“Partiamo dal presupposto che nessuna condanna, nessun risarcimento, nessuna azione “umana” potranno mai restituirci tutto ciò che abbiamo perduto e attenuare l’immenso dolore con cui siamo e saremo per sempre costretti a sopravvivere ogni giorno da quella maledetta giornata – spiegano i familiari di Mattia, Marco e Maria Grazia – Premesso questo, prendiamo atto delle conclusioni dei periti e ringraziamo sempre la Procura e il Tribunale di Belluno per lo scrupolo e l’attenzione che ci hanno riservato”.

E concludono.

“Questa valutazione psichiatrica non fa altro che confermare la pericolosità sociale di questa persona, che dovrà comunque sostenere il giudizio per i gravissimi reati che ha commesso ma, qualsiasi sia la pena che le sarà inflitta, andrà costantemente seguita e curata anche dopo per tutelare la collettività e per evitare che si ripetano tragedie come quella che ci ha colpiti”.

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