Nelle scorse settimane l’episodio a Cirvoi, nel weekend il furto a Nogarè: passa il tempo e la situazione denunciata da quasi un anno da SiAmo Belluno non è cambiata.
Belluno al buio, Giannone torna all’attacco: “Riaccendete le luci, la città è meno sicura”
“Una città lasciata al buio è una città meno sicura”, spiega dal laboratorio politico il portavoce Biagio Giannone, candidato alle prossime elezioni regionali nelle fila della lista Le Civiche Venete.
Poco più di un anno fa, infatti, partiva la campagna “Riaccendiamo le notti di Belluno” di SiAmo Belluno, chiusa con 731 firme raccolte e consegnate all’amministrazione comunale. Da ottobre 2024 a marzo 2025 sono stati organizzati banchetti, gazebo e incontri pubblici in piazza dei Martiri e a Cavarzano, chiedendo una cosa semplice: riaccendere le luci di notte per restituire sicurezza, vivibilità e decoro urbano.
La petizione è stata portata e discussa a fine maggio in Consiglio comunale, dove è stata chiesta – tra gli altri punti – la riaccensione immediata dell’illuminazione nelle ore notturne.
In quella sede, l’amministrazione si è giustificata sostenendo che a breve sarebbe partito il progetto di rinnovo dell’intero impianto di illuminazione pubblica, e che quindi non avrebbe avuto senso intervenire sull’attuale sistema, perché nel giro di pochi mesi (dicembre il mese indicato per la riaccensione notturna) sarebbe tornato tutto alla normalità. Evidentemente così non è stato.
A luglio, il Comune di Belluno ha presentato il piano di rinnovo totale dell’illuminazione pubblica, realizzato da Edison Next, con la sostituzione di oltre 5.500 punti luce con tecnologia LED. Secondo il cronoprogramma diffuso, i lavori dovevano iniziare a settembre e concludersi entro sei mesi.
Ad oggi, però, non si hanno notizie di cantieri aperti né di riaccensioni effettive: in molti quartieri, compresi Nogarè, Baldenich, Cavarzano e Castion, i lampioni restano spenti dopo le due di notte.
Nel frattempo, si moltiplicano gli episodi di microcriminalità: oltre al furto di Nogarè, nelle scorse settimane sono stati segnalati colpi anche in via Feltre, magari avvenuti in orari diversi, ma il buio totale durante la notte permette ai malintenzionati di fare sopralluoghi indisturbati, per poi successivamente agire in orari più “consoni” alla loro attività.
“Il risparmio energetico è un obiettivo importante, ma non può essere perseguito a scapito della sicurezza dei cittadini. – continua Giannone, già assessore ai lavori pubblici del comune capoluogo – In attesa del nuovo impianto LED, si sarebbe potuto e dovuto riaccendere almeno parzialmente la rete attuale, soprattutto nelle zone residenziali e frazioni più esposte come chiesto dalla petizione. Scegliere di non farlo significa lasciare interi quartieri nel buio e nella paura”.
Alla luce di ciò, SiAmo Belluno chiede con forza “di riaccendere subito le luci notturne nei quartieri residenziali e lungo le principali vie urbane, come via Feltre e le arterie di collegamento con il centro; di comunicare pubblicamente lo stato del progetto LED, indicando tempi, modalità e zone interessate; di integrare la nuova illuminazione con un piano di videosorveglianza efficace e diffuso da concordare con la Prefettura”.
“I furti di Nogarè e di via Feltre non sono episodi isolati, ma il sintomo di una città che ha perso il presidio del territorio. – conclude Giannone – La nostra petizione, portata in Consiglio comunale, nasceva proprio per evitare questo scenario: un inverno intero con le luci spente e la sicurezza spenta con esse. Riaccendere le luci non è solo un gesto tecnico: è un atto di responsabilità verso la comunità. Una città illuminata è una città viva, attenta, sicura. Noi continueremo a batterci perché Belluno torni ad esserlo”.