MANCANO GLI STAGIONALI

Lega in Veneto rompe un tabù: "Ci vogliono più lavoratori stranieri per il Turismo"

Le associazioni di categoria hanno sollecitato la Regione a prendere provvedimenti urgenti.

Lega in Veneto rompe un tabù: "Ci vogliono più lavoratori stranieri per il Turismo"
Pubblicato:
Aggiornato:

Sui lavoratori stranieri, la Lega in Veneto cambia idea. Una svolta quasi storica. Cade infatti il totem del partito di Salvini sui lavoratori stagionali stranieri.

Lega la svolta, più lavoratori stagionali stranieri

La linea leghista sul tema, negli anni, è sempre stata chiara e ferma. Da sempre infatti il Carroccio sia nella versione "bossiana" che "salviniana" ha manifestato la contrarietà ad allargare troppo le maglie a tutela dell’occupazione nazionale.

Ora però ecco quella sembra una vera e propria svolta: la Lega in vista dell’estate ha chiesto infatti di aumentare il flusso di manodopera.

Lega, una mano al turismo, più lavoratori stagionali stranieri

Sotto la lente, soprattutto la situazione che riguarda il settore del turismo che, dopo due anni di quasi paralisi legati alla pandemia, sta ripartendo alla grande, soprattutto nelle città d'arte.

Tanto che da più parti (recentemente anche da Milano e dalla Lombardia) si segnalano ormai numeri e previsioni come prima del Covid.

Un trend positivo che non è sfuggito in questi ultimi giorni al ministro al Turismo Massimo Garavaglia, leghista, e uno dei massimi e più autorevoli esponenti del partito:

"Dovremo prendere altri stranieri, altrimenti avremo problemi per la stagione. Mancano in Italia 350 mila lavoratori, qualcosa non funziona".

Lavoratori stagionali stranieri, il primo che si adegua è... il Veneto

Ironia del destino, a raccogliere subito il messaggio di Garavaglia è stato il Veneto, regione a trazione leghista con il governatore Zaia.

In queste ultime ore infatti gli operatori del turismo e le associazioni di categoria hanno sollecitato la Regione a prendere provvedimenti urgenti.

Un appello a sua volta raccolto dall’assessore al Turismo, Federico Caner:

"Serve personale subito. Prima i flussi erano sufficienti, adesso non più. Se in passato la richiesta di ridurli erano coerenti, adesso la situazione è imparagonabile. Poi, in seguito, sarà certo necessario snellire le procedure e ridurre il costo per le imprese".

Del resto, la domanda preme ma l’offerta scarseggia poiché molte mansioni gli italiani non vogliono più svolgerle.

La fotografia dei lavoratori stranieri, i numeri

Una situazione che fa ancor più riflettere se si pensa che il decreto flussi (un tema da sempre molto delicato, tra l'altro proprio in Veneto) di gennaio aveva più che raddoppiato il numero di stranieri autorizzati a entrare in Italia per ragioni di lavoro: dai 30 mila del 2021 ai 69 mila del 2022. Ma ancora non bastano.

Per i motivi che si sono detti prima. Da una parte le attività sono in rampa di (ri)lancio, dall'altra alcuni lavori non vogliono più essere fatti dagli italiani, specie i più giovani.

Resta da vedere se il Governo accoglierà queste richieste, modificando il decreto di gennaio o se provvedendo a pubblicarne uno nuovo.

Seguici sui nostri canali