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Canyoning nel Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi, fermate 14 persone

Nella settimana di Ferragosto, con la collaborazione tra il Reparto Carabinieri Forestali Parco e il Gruppo Carabinieri Forestale di Belluno, è stato istituito un servizio straordinario di controllo del territorio montano

Canyoning nel Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi, fermate 14 persone
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Fuochi a terra e canyoning in aree protette.

Canyoning nel Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi, fermate 14 persone

Nella settimana di Ferragosto il territorio del Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi, per il fascino che rappresenta dal punto di vista naturalistico, viene letteralmente preso d’assalto da turisti provenienti da tutta Europa: da semplici gitanti ad esperti escursionisti. A vigilare sul territorio di questa area naturale protetta sono i Carabinieri Forestali del Reparto Parco Nazionale “Dolomiti Bellunesi” che nel periodo estivo, ed in particolare in quello ferragostano, svolgono, d’intesa con l’Ente Parco, un intenso servizio di vigilanza e supporto informativo ai cittadini sui vincoli e i divieti previsti dal Regolamento del Parco.

Nella settimana di Ferragosto, con la collaborazione tra il Reparto Carabinieri Forestali Parco e il Gruppo Carabinieri Forestale di Belluno, è stato istituito un servizio straordinario di controllo del territorio montano impiegando complessivamente 24 pattuglie che hanno presidiato in particolare le aree turistiche della Valle del Mis e della Val Cordevole. Numerose le persone identificate e controllate.

Una particolare attenzione è stata dedicata alla pratica del torrentismo o canyoning che negli ultimi anni ha appassionato un ampio bacino di utenti, non solo italiani ma anche stranieri. Nel territorio del Parco Nazionale il torrentismo è tassativamente vietato dal Regolamento del Parco e i controlli atti a prevenire questa illecita attività sportiva si sono concentrati principalmente in Val Soffia e in Val Fagarè, ambienti unici conosciuti oramai nel mondo degli appassionati del canyoning.

Il primo bilancio al termine della settimana di ferragosto parla di 14 persone identificate e controllate trovate in possesso di abbigliamento ed attrezzatura idonea alla pratica del torrentismo che, di fatto, sono state allontanate e dirette verso altri luoghi fuori dal Parco Nazionale. In considerazione di un periodo particolarmente caldo anche per l’ambiente alpino, l’azione di controllo ha anche interessato le aree attrezzate per l’accensione di fuochi dove non sono mancate contestazioni. In particolare, una contestazione è stata elevata per l’accensione di un fuoco a terra invece di servirsi della prevista struttura.

Complessivamente il servizio messo in campo dai Carabinieri Forestali ha avuto una forte impulso di carattere preventivo ed informativo verso il cittadino e il turista, anche con presidi nei principali sentieri escursionistici.

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