Ceramica Dolomite pronta a ripartire più forte di prima, Donazzan: "Modello da esportare"
L'assessore regionale: “Identità fortissima di attaccamento dei lavoratori e di intelligenza del capitale familiare veneto”
Chiunque conosce il marchio “Ideal Standard”. Lo si trova in quasi tutti i bagni di case, ristoranti, alberghi in giro per l’Italia e nel mondo. C’è stato un periodo in cui giravano solo “pezzi” firmati Ideal Standard perché indicavano qualità. Pochi sanno, tuttavia, che la famosa azienda bellunese nacque con il nome di “Ceramica Dolomite” e così, ora, è tornata a chiamarsi.
Ceramica Dolomite pronta a ripartire più forte di prima
L’assessore regionale al lavoro Elena Donazzan ha raggiunto la sede dell’ex-Ideal Standard di Borgo Valbelluna per partecipare all’evento dedicato alla ripartenza dell’azienda sotto il nome dello storico marchio “Ceramica Dolomiti”.
“Questo è il punto di arrivo di una storia molto articolata – sottolinea Donazzan – storia che ha una identità fortissima fatta di attaccamento dei lavoratori, intelligenza del capitale familiare veneto, capacità e metodo di gestione della Regione del Veneto insieme ad un rapporto forte di leale collaborazione istituzionale. Questi sono tutti gli ingredienti di questo successo che porterò come modello, il modello veneto nella gestione delle crisi, all’attenzione del nuovo Governo e al Ministro dello sviluppo economico, perché è fondamentale permettere la rigenerazione industriale dell’Italia con questo tipo di approccio”.
L’evento è servito ad ufficializzare la nuova società titolare dell’azienda nata dal progetto di una cordata industriale di imprenditori veneti, composta da Finint S.p.a, Delfin S.a.r.l., Luigi Rossi Luciani S.a.p.a. e Za-Fin S.r.l., che ha acquisito il sito produttivo di Borgo Valbelluna e il marchio Ceramica Dolomite lo scorso primo giugno. L’accordo ha previsto il trasferimento di tutti i lavoratori nella nuova società e ha segnato l’inizio della nuova stagione industriale per Ceramica Dolomite e i suoi lavoratori.
La società Ceramica Dolomite Spa ha, dunque, ufficialmente iniziato le proprie attività il primo giugno 2022. Il rilancio industriale ha visto l’avvio del primo forno il 22 luglio con i primi pezzi usciti dalla fabbrica il 28 luglio. Il primo ottobre è stato avviato il secondo forno e, sempre a ottobre, è stato dato avvio alla commercializzazione dei prodotti a marchio Ceramica Dolomite.
“Sottolineo che, anche in questa occasione, tutti hanno riconosciuto il valore della gestione di questa crisi aziendale che la Regione del Veneto, attraverso la nostra Unità di Crisi aziendali, ha costruito con tutte le parti coinvolte – afferma l’Assessore Donazzan –. Tutti hanno convenuto che il sistema messo in atto e gli strumenti adottati possono essere considerati utile bagaglio e modello nella gestione delle crisi aziendali ben oltre i confini regionali. Ringrazio tutti i lavoratori, le parti sindacali, aziendali e tutti coloro che, nei rispettivi ruoli, hanno contributo al raggiungimento dell’obiettivo”.
Il commento del presidente Padrin
Ripartenza Ceramica Dolomite, Padrin: «Enorme lavoro di squadra per arrivare a questa giornata storica»
«Il territorio bellunese impara una grande lezione dalla giornata di oggi, che il gioco di squadra può produrre risultati impensabili e insperati. Il “sistema Ceramica” come è stato definito può e deve essere replicato anche per altre partite importati che riguardano il nostro territorio». È quanto afferma il presidente della Provincia di Belluno Roberto Padrin, che questa mattina ha partecipato a Trichiana all’evento di ripartenza della Ceramica Dolomite.
«Abbiamo davanti un marchio fortemente identitario, che ha portato il made in Belluno in giro per il mondo. Un made in che ha saputo interrompere l’emigrazione bellunese e portare benessere e lavoro sul territorio, un marchio fatto di grandi competenze e dell’impegno di centinaia di lavoratori che non poteva andare disperso. Grazie alle sinergie tra Governo e Regione - con il ministro Federico D’Incà e l’assessora regionale Elena Donazzan -, territorio, sindacati ed enti locali, con il mio collega sindaco Stefano Cesa, è stato possibile salvare lo stabilimento. E grazie alla lungimiranza di imprenditori capaci - Enrico Marchi con Banca Finint,il cavalier Leonardo Del Vecchio, Luigi Rossi Luciani con la holding Luigi Rossi Luciani Sapa e Bruno Zago con la società Za-Fin srl -, oggi assistiamo alla ripartenza. Auguro lunga vita a questo stabilimento e ai suoi lavoratori, pur nelle difficoltà di un periodo che non si preannuncia facile sul fronte dei rincari energetici. E auspico che le sinergie e le energie messe in campo per questo rilancio possano insegnarci la forza del lavoro di squadra».