Soccorso alpino

Circa la metà delle persone soccorse in montagna è stanca o impreparata

Rimane elevatissimo il numero di persone illese recuperate, oltre 500, ma la percentuale di quelle assicurate è dello 0,6%

Circa la metà delle persone soccorse in montagna è stanca o impreparata
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I recuperi delle persone in difficoltà sono aumentati del 15% in un anno.

Circa la metà delle persone soccorse in montagna è stanca o impreparata

È questo il dato più forte emerso nel bilancio annuale degli interventi e dell'attività del Soccorso alpino e speleologico Veneto.

A livello regionale continuano ad aumentare gli interventi di persone infortunate o in difficoltà sulle montagne: nel 2022 ci sono stati 1.183 interventi e 1.333 persone soccorse. A fare il punto il presidente del Soccorso alpino e speleologico Veneto Rodolfo Selenati, il delegato del Soccorso alpino Dolomiti Bellunesi Alex Barattin, il vicedelegato del Soccorso alpino Prealpi Venete Luca Nardi.

Da segnalare l'elevato numero di persone illese recuperate, 569, la maggior parte a causa di imperizia, scarsa forma fisica, inadeguata attrezzatura e preparazione. Caduta e scivolamento sono sempre all'origine degli incidenti, mentre l'escursionismo è la disciplina maggiormente rappresentata. In aumento le emergenze sulle ferrate, i recuperi di vele e ciclisti su bici a pedalata assistita.

Purtroppo la percentuale di persone assicurate è sempre bassissima, circa lo 0,6 %.

Sono state sottolineate le fondamentali collaborazioni con la Regione Veneto, assessorato alla sanità e Protezione civile, con i Suem provinciali, con il Soccorso alpino della Guardia di finanza, con Dolomiti Emergency e Arpav.

Presenti anche il direttore del Suem di Belluno Giulio Trillò e in collegamento il direttore del Suem di Padova Andrea Spagna e il direttore del Creu Paolo Rosi.

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