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Città di 15 minuti, solo il 20% dei bellunesi ha i negozi sotto casa

La provincia di Belluno, da questo punto di vista, è la peggiore d’Italia: si posiziona al 107esimo posto su 107 province.

Città di 15 minuti, solo il 20% dei bellunesi ha i negozi sotto casa
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Uscire di casa e raggiungere un negozio di alimentari a piedi è ormai un lusso per i bellunesi. Solo due su dieci, per l’esattezza il 21,7% dei residenti, può fare la spesa a piedi. E’ il dato allarmante emerso nell'ambito del progetto Urban Pulse 15, elaborato dal Centro studi delle Camere di Commercio Guglielmo Tagliacarne in collaborazione con IlSole24Ore. La provincia di Belluno, da questo punto di vista, è la peggiore d’Italia: si posiziona al 107esimo posto su 107 province.

La classifica

Come è stato misurato il dato bellunese? In pratica, attraverso tecniche di geo analisi è stata calcolata la quota di popolazione in grado di raggiungere in 15 minuti a piedi almeno un negozio della grande distribuzione organizzata (iper e supermercati, discount e minimarket) o del piccolo commercio al dettaglio (panifici, macellerie, pescherie, fruttivendoli, e così via).

"L’indice provinciale della capillarità dei servizi alimentari può essere “scomposto”, a sua volta, in due sotto-indici che misurano il livello di accessibilità alle due tipologie di commercio prese in esame (Gdo e piccolo commercio), ciascuno calcolato sia in ambito urbano, sia in ambito extraurbano, quindi all’interno del capoluogo e in tutti gli altri Comuni di cintura delle 107 Province - spiegano sul Sole -  Più nel dettaglio, infatti, l’analisi consente di distinguere la prossimità della grande distribuzione da quella dei piccoli negozi di vicinato, e il livello di diffusione tra aree urbane ed extraurbane".

Per l’occasione si è scelto di misurare la capillarità del servizio primario per eccellenza, legato all’acquisto dei beni alimentari essenziali, ma l’analisi potrà essere ampliata ad altre tipologie di servizi.

La classifica

Vediamo dunque la classifica delle città meglio servite in cui si trova entro 15 minuti a piedi un negozio alimentare un piccolo commercio al dettaglio.

Risulta Torino la città con la quota maggiore di residenti (80,8%) servita da almeno un supermercato entro 15 minuti, seguita da Milano (75,9%), Pescara (75,5%) e Livorno (71%).

Per quanto riguarda la capillarità della grande distribuzione organizzata (Gdo) come ipermercati, supermercati, discount e minimarket o di negozi al dettaglio (panifici, macellerie, pescherie, fruttivendoli), tra le province al primo posto spicca Barletta-Andria-Trani. Sul podio anche Bari e Cagliari, seguite da Napoli, Foggia e Taranto: in tutti i casi il 60% dei cittadini riesce a raggiungere il negozio di alimentari in pochi minuti.

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Città 15 minuti: raggiungere i servizi essenziali a piedi o in bici in un massimo di un quarto d'ora

Uscendo dal centro, l'area extraurbana di Cagliari risulta l'hinterland con la migliore accessibilità di un punto della Gdo: 62,5%. Al contrario le periferie di Torino e Milano scivolano in basso rispettivamente con il 52% e il 41% degli abitanti serviti.

I territori meno serviti, invece, sono quelli di Belluno, Rieti, Udine e Treviso, dove la prossimità viene garantita a meno di un cittadino su quattro.

In generale L'accessibilità a negozi e servizi di prima necessità dipende inoltre dalla grandezza del Comune. Nelle città metropolitane la quota di cittadini che lamenta difficoltà si attesta al 43% mentre nei Comuni al sotto dei 2mila abitanti sale fino 68,6%.

E gli altri servizi?

Come evidenzia un'indagine Istat, oltre 3 famiglie su 10 faticano a raggiungere le caserme di Polizia e Carabinieri, con un picco in Campania (41%). Rispetto al 2022, aumenta inoltre la quota di chi dichiara difficoltà a rivolgersi agli uffici comunali con una tendenza maggiore a Roma e nel resto del Lazio. La capillarità emerge al contrario per quanto concerne le farmacie con un incremento sensibile dei presidi, in particolare nei centri metropolitani. In media solo il 13% degli italiani evidenzia ostacoli a trovare un punto di croce verde con un dato leggermente superiore in Valle d'Aosta, Campania e Calabria.

Cresce il numero di famiglie in difficoltà a raggiungere il pronto soccorso. Rispetto al 2023, la mancata prossimità del servizio sanitario d’emergenza risulta in aumento di 1,6 punti percentuali. A differenza del dato sui supermercati, qui emerge la discrepanza tra Nord e Sud: nel Mezzogiorno e sulle Isole si concentrano le percentuali più elevate.

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