Corsa contro il tempo per salvare la chiesa di San Martino, al suo interno custodisce un tesoro
Prosegue lo studio del substrato ma si cerca anche una soluzione per riuscire a mettere in salvo i beni culturali che sono custoditi all’interno della chiesa.
La frana prosegue e aumenta la tensione e la paura di perdere l’antica chiesa di San Martino e i tesori che custodisce al suo interno.
Corsa contro il tempo per salvare la chiesa
Gli enti proseguono a lavorare in perfetta sinergia per riuscire a trovare la soluzione migliore per salvare la chiesa di San Martino a Valle di Cadore. Nell’ultimo sopralluogo è emersa una crepa tra la chiesa e il campanile e per evitare ulteriori sollecitazioni, il vescovo di Belluno, Renato Marangoni, ha deciso di “silenziare” le campane. Il sindaco di Valle di Cadore, Marianna Hofer ha spiegato:
“Siamo molto attenti all’evolversi della situazione attorno alla chiesa di San Martino, l’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale di Trieste è al lavoro con l’università di Parma in questi giorni, ha fatto un sistema di monitoraggio e hanno installato le dovute strumentazioni. Ho sentito la Sovrintendenza che ci ha detto che cercherà di abbreviare i tempi per installare il monitoraggio sulla palificata e sul campanile. Conto che presto potremo avere dei dati interessanti”.
Numerosi beni culturali
Prosegue la collaborazione tra Comune, Provincia, Diocesi e Regione sullo studio del substrato ma anche per riuscire a mettere in salvo i beni culturali che sono custoditi all’interno della chiesa. Non tutti sanno infatti che al suo interno sono presenti le statue e opere di Francesco da Milano, Tomaso Da Rin, i preziosi dipinti sulle pareti realizzati da Antonio Bettio che rappresentano l’Adorazione dei Magi, l’Ultima Cena e l’immagine di San Martino il povero.
Tutti sperano di riuscire a trovare un piano per salvare la chiesa e non lasciarla al suo triste destino ma, nel caso in cui si dovesse presentare una situazione di alto rischio, il vescovo ha reso noto che c’è un ultimo intervento che prevede di prelevare ogni bene culturale importante custodito all’interno della chiesa di San Martino come per esempio l’organo monumentale, otto tele, i preziosissimi altari in legno e delle statue in legno.