Cortina, presentato il progetto che salverà il permafrost sulle Dolomiti
I ricercatori hanno deciso di usare, come terreno di prova, la stazione di monte della seggiovia Pian Ra Valles - Ra Valles - Bus Tofana
Raffreddare e quindi stabilizzare il terreno su cui poggia la stazione di monte della seggiovia delle Tofane, reso fragile dall'aumento delle temperature.
Cortina, presentato il progetto che salverà il permafrost sulle Dolomiti
È l’obiettivo di "Rescue Permafrost", presentato nella stazione di monte della seggiovia Pian Ra Valles - Ra Valles - Bus Tofana, a Cortina d’Ampezzo.
Il progetto, concepito in collaborazione con esperti della progettazione sostenibile, tra i quali il team di ricerca in Fisica tecnica ambientale di Unibz, mira a prevenire il dannoso scioglimento del permafrost, un fenomeno sempre più evidente a causa dei cambiamenti climatici globali. La Libera Università di Bolzano ha effettuato l'analisi preliminare dinamica dell'impatto del sistema geotermico sulla temperatura del suolo.
L'innovazione principale di questo progetto è la capacità di prevenire o rallentare il processo di scioglimento del permafrost, causato dalla diffusione del calore proveniente dalle masse circostanti. L'obiettivo è raggiunto attraverso l'implementazione di un ciclo frigorifero avanzato, in grado di trasferire il calore dalle zone più fredde a quelle più calde. La macchina frigorifera installata utilizza l'energia meccanica per facilitare lo scambio di calore tra il permafrost, la sorgente fredda, da cui viene estratto il calore raffreddandolo ulteriormente, e l'ambiente esterno, la sorgente calda, a cui viene ceduto il calore.
Il sistema è alimentato da un impianto geotermico combinato con una pompa di calore, che è alimentata elettricamente da un gruppo di pannelli fotovoltaici installati sulla copertura della stazione di Ra Valles. L'intero processo è alimentato principalmente da fonti di energia rinnovabile, riducendo in modo significativo le emissioni di CO2. Questo approccio rende "Rescue Permafrost" non solo altamente innovativo ma anche ecologicamente sostenibile e "green".
Perché è importante questo progetto? Perché la fusione del permafrost, uno strato di terreno permanentemente congelato, può portare a diverse conseguenze negative, tra cui l’instabilità del suolo e danni alle infrastrutture. L’innovazione tecnologica può però contribuire fattivamente alla conservazione dei delicati ecosistemi di montagna.