Borgo Valbelluna

Dell’emendamento promesso da Giorgetti non c’è traccia, gli operai Acc scendono in strada

L’emergenza attuale è fare arrivare finanza fresca nelle casse di ACC.

Dell’emendamento promesso da Giorgetti non c’è traccia, gli operai Acc scendono in strada

Le notizie che danno per certa la mancata presentazione dell’emendamento al Decreto Sostegni mette a dura prova la pazienza e il senso di responsabilità delle organizzazioni sindacali e sicuramente le coronarie delle lavoratrici e dei lavoratori che pensano già all’ennesima beffa.

Dell’emendamento promesso da Giorgetti non c’è traccia

Lavoratori e sindacati sono furiosi contro Giorgetti, che aveva promesso di inserire nel Decreto Sostegni un passaggio ad hoc per la Acc, ma ora tutto è sparito  nel nulla.

Salta così il passaggio fondamentale per permettere la nascita di Italcomp e dare futuro ai 400 lavoratori della ex-Embraco che, proprio in questa settimana, si sono visti recapitare le lettere di licenziamento (il 22 luglio scadrà la cassa integrazione). Senza questo emendamento è molto difficile che si arrivi alla nascita del polo di produzione per compressori, un progetto già scritto e studiato nei minimi particolari, con tutte le commesse già disponibili ma bloccato per intervento della Ue che cavillava su interventi statali non consentiti.

Fiom Fim e Uilm parlano senza mezzi termini di dietrofront del Governo e chiedono per l’ennesima volta un incontro urgente. Per i dipendenti della ex-Embraco, con un piede fuori dall’azienda e la lettera di benservito già recapitata.

Ieri, mercoledì 5 maggio 2021 i lavoratori assieme ai sindacati hanno deciso di protestare scendendo in piazza

Giù la saracinesca anche in Veneto

A giugno, di questo passo e con le banche che hanno chiuso i rubinetti, anche la fabbrica veneta abbasserà la saracinesca. Così il rappresentante della Fiom-Cgil Stefano Bona:

“Basta false promesse. Abbiamo bisogno di risposte, qui la fabbrica chiude (…) dopo tutti i sacrifici inenarrabili che voi operai avete fatto per tenerla aperta. Fanno una pista per il bob a Cortina spendendo 40 milioni di euro e non ne hanno 10 da investire in un’azienda che darebbe lavoro e reddito alle persone. Ma ci rendiamo conto di cosa stiamo parlando? Siamo noi i bugiardi o sono loro incapaci di risolvere le crisi industriali?”.

Esplode dunque la rabbia dei lavoratori per i licenziamenti ex-Embraco e Wanbao-Acc.

FIM FIOM UILM Belluno sul piede di guerra

Le organizzazioni sindacali ribadiscono che il futuro non può prescindere dal presente, ed è indispensabile preservare la capacità produttiva che, nel primo quadrimestre 2021, ha prodotto compressori per il +40,7% rispetto al corrispondente periodo del 2020 e +16,9% rispetto alla media del triennio 2018-20; in termini di vendite per il +53,3% rispetto al corrispondente periodo del 2020 e +31,8% rispetto alla media del triennio 2018-20. Per quanto riguarda il fatturato i ricavi sono stati il +55,3% rispetto al corrispondente periodo del 2020 e +30,0% rispetto alla media del triennio precedente. FIM FIOM UILM Belluno spiegano:

“La mancanza di liquidità mette però fine a tutto questo ed avvia alla chiusura inesorabile dello stabilimento: sfidiamo qualsiasi fine economista a dimostrarci che è possibile far nascere Italcomp senza clienti e senza un’attività produttiva efficiente, sfidiamo qualsiasi esperto economista a sostenere che è più vantaggioso vendere ad un privato una società che non rappresenta più nessuna quota di mercato. L’emergenza attuale è fare arrivare finanza fresca nelle casse di ACC: avremmo tempo per definire la compagine futura, sulla quale le organizzazioni sindacali non hanno alcun pregiudizio a condizione che salvaguardi la produzione e i livelli occupazionali attuali”.

I sindacati hanno poi aggiunto:

“L’emendamento è uno strumento che garantisce la sopravvivenza di ACC e pone le basi per qualsiasi sviluppo futurp. E’ incredibile come lo Stato riesca a far arrivare risorse per sostenere le più improbabili attività ed iniziative sociali e non trovi il modo per sostenere un’industria con sicure e certe ricadute benefiche su tutto il territorio. E passato il 23 aprile, giorno di convocazione al MiSE, e siamo ancora in attesa del verbale della riunione, richiesto a gran voce da tutte le sigle sindacali. In quel documento sono racchiuse tutte le intenzioni e gli impegni del governo, tra cui la trasmissione dell’emendamento a mano ministeriale alla votazione delle Camere, ma ad oggi possiamo solo constatare 3 cose: niente verbale, niente emendamento, niente soldi”.

Mobilitazione

I sindacati haanno concluso:

“Come può il sindacato continuare a sostenere le buone intenzioni se ad ogni prova il governo agisce in modo contrario a quanto promesso? Ora chi dirà ai lavoratori di non preoccuparsi, che si tratta solo di questioni tecniche? Lo capirà chi ha ricevuto la lettera di licenziamento? Lo capirà chi è messo in cassa integrazione o chi, dopo aver fatto straordinari, lascia in cassa parte della retribuzione? FIM FIOM UILM di Belluno, insieme alle lavoratrici ed ai lavoratori, non sono scoraggiate dai ripetuti tentennamenti della politica. Consapevoli e determinati come sempre, non faremo sconti a nessuno e a tutti chiederemo conto del loro operato e delle loro parole e si preparano pertanto ad una forte mobilitazione”.

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(foto: Facebook Uilm Uil Belluno Sonia)