Distrutti nidi di rondine a Belluno, De Kunovich: “Attenzione, è un reato”
Oggi i nidi attivi sono una quindicina, su un censimento complessivo di 190. Sono pochissime le città italiane che possono vantare una popolazione di rondini residente nel proprio centro storico
C’è chi protegge e chi, invece, distrugge.
Distrutti nidi di rondine a Belluno, De Kunovich: “Attenzione, è un reato”
In questi giorni, sotto i portici del centro storico in corrispondenza dei nidi di rondine, sono stati posizionati i tappetini e gli ombrelli anti-guano.
L’attività, condotta nell’ambito del progetto Belluno città delle rondini, ha visto una delegazione formata dall’assessore all’Ambiente Lorenza De Kunovich, dalla vice presidente della Provincia Silvia Calligaro, dal presidente del Parco Dolomiti Bellunesi Ennio Vigne e dalla consigliera Valentina Dalla Cort, dal vice comandante della Polizia provinciale Roger De Menech, da tecnici degli uffici comunali e dalla naturalista Silvana Tormen percorrere i portici per verificare lo stato dei nidi e il loro utilizzo da parte dei piccoli volatili.
In corrispondenza di ogni nidificazione attiva è stato posto un ombrello e posato un tappetino in gomma per proteggere colonne, muri e pavimentazione dal guano.
“Purtroppo, abbiamo trovato molti nidi danneggiati – dichiara De Kunovich – e questo oltre a dispiacerci è estremamente grave perché la distruzione di un nido è un reato punibile con una sanzione. Oggi i nidi attivi sono una quindicina, su un censimento complessivo di 190. Sono pochissime le città italiane che possono vantare una popolazione di rondini residente nel proprio centro storico durante i mesi caldi e questo deve renderci orgogliosi e attivi nel proteggere la nostra”.