Dolomitibus, in un mese saltate quasi 1200 corse
Sono tanti ormai gli utenti che chiedono e pretendono un rimborso da Dolomitibus
Da inizio scuola, cioè da mercoledì 13 settembre, a oggi, Dolomitibus non ha garantito 1.181 corse.
Dolomitibus, in un mese saltate quasi 1200 corse
Un numero che non accenna a diminuire e che sta creando enormi disagi non solo a studenti e lavoratori, ma anche a tutti i cittadini che normalmente si muovono tramite i mezzi pubblici.
Prima di visionare i dati è opportuno fare alcune precisazioni: i numeri riguardanti le corse tagliate, che troverete all'interno di questo articolo, si basano sulle tabelle pubblicate quotidianamente, da mercoledì 13 settembre a oggi, sul profilo social di Dolomitibus; si tratta di valori al ribasso: questo perché Dolomitibus ha spesso aggiornato le tabelle il giorno successivo alla pubblicazione delle stesse (aggiungendo ulteriori corse non garantite). Di conseguenza, il disagio causato agli utenti è stato ancora più grande.
Vediamo ora nello specifico cos'è successo nelle ultime settimane e se la situazione sta o meno migliorando. Settimana dal 13 al 16 settembre, saltate 162 corse: 50 mercoledì, 37 giovedì, 13 venerdì, 62 sabato.
Settimana dal 18 al 23 settembre, saltate 115 corse: 12 lunedì, 6 martedì, 10 mercoledì, 10 giovedì, 14 venerdì, 63 sabato.
Settimana dal 25 al 30 settembre, saltate 254 corse: 10 lunedì, 8 martedì, 37 mercoledì, 26 giovedì, 73 venerdì, 100 sabato.
Settimana dal 2 al 7 ottobre, saltate 356 corse: 18 lunedì, 19 martedì, 47 mercoledì, 63 giovedì, 92 venerdì, 117 sabato.
Settimana dal 9 al 14 ottobre, saltate 294 corse: 36 lunedì, 34 martedì, 43 mercoledì, 50 giovedì, 65 venerdì, 66 sabato.
Dolomitibus ha comunicato più volte di avere una carenza d'organico senza precedenti e di non potere, quindi, garantire tutte le corse.
Il Comune di Belluno, tramite il sindaco Oscar De Pellegrin, ha attaccato duramente l'azienda (Il Comune attacca Dolomitibus: “Problema noto da mesi, impensabile trovare 70 autisti a breve”).
“Il problema era chiaro da mesi, la mancanza di autisti e la difficoltà a reperirne non sono una novità degli ultimi giorni – ha commentato il primo cittadino -, per questo ci chiediamo perché ci troviamo qui oggi a parlarne. Io comprendo le difficoltà di Dolomitibus, non nascondiamoci dietro ad un dito: in montagna i servizi costano nettamente di più rispetto alla pianura, servono maggiori risorse in mancanza delle quali i servizi non sono sostenibili e perdono pezzi. Questo non possiamo accettarlo, tanto più quando si parla di servizi essenziali per una comunità come il trasporto pubblico locale”.
La Provincia ha alzato le mani e chiesto aiuto fuori dai confini provinciali (Disastro TPL, la Provincia alza le mani: “Governo e Regione trovino una soluzione”).
“Non si vuole scaricare la responsabilità di quanto accade in queste settimane sugli autisti – ha spiegato il consigliere Scopel - a cui invece va il ringraziamento per l’impegno che li vede portare avanti con estrema fatica i loro turni di lavoro, facendo fronte anche a lavoro extra per cercare di coprire, nei limiti del possibile, le carenze di personale. A questo punto però è quanto mai necessario che Governo e Regione si attivino con urgenza e trovino una soluzione che non può non partire da risorse certe per le aziende del tpl, tali da consentire di lavorare sulla leva degli stipendi per trattenere e attrarre nuovi autisti. Il trasporto pubblico è vitale. E in un territorio di montagna è ancora più essenziale”.
Tante parole, ma nel frattempo il problema rimane. Sono tanti ormai gli utenti che chiedono e pretendono un rimborso da Dolomitibus. Soprattutto chi ha dovuto acquistare un abbonamento annuale per andare a scuola o al lavoro ed è spesso rimasto a piedi.