la preoccupazione

EDIM, allarme occupazione: a rischio oltre 100 posti di lavoro tra Setteville e Villasanta

La Fim Cisl chiede trasparenza immediata a Bosch sul futuro dell’azienda e dei dipendenti

EDIM, allarme occupazione: a rischio oltre 100 posti di lavoro tra Setteville e Villasanta
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Oltre 100 posti di lavoro sono a rischio tra gli stabilimenti EDIM di Setteville e Villasanta, con una previsione di riduzione dell’organico da 332 a 230 dipendenti entro fine anno. È quanto emerso dalle ultime assemblee sindacali convocate alla luce dell’andamento negativo del fatturato e della persistente crisi aziendale.

EDIM, allarme occupazione: a rischio oltre 100 posti di lavoro tra Setteville e Villasanta

La situazione desta forte preoccupazione tra i lavoratori e le organizzazioni sindacali. Al termine degli incontri, Mauro Zuglian, della Fim Cisl Belluno Treviso, ha denunciato la mancanza di chiarezza sul piano industriale e sul processo di vendita dell’azienda, attualmente controllata dal gruppo Bosch.

"Siamo profondamente preoccupati per l’incertezza che grava sul futuro dei lavoratori EDIM. Chiediamo trasparenza immediata sul processo di vendita e sul piano industriale, perché le persone hanno diritto di sapere cosa le aspetta. Non si può chiedere ai lavoratori di scegliere al buio. Serve responsabilità da parte di tutti gli attori coinvolti, a partire da Bosch", ha dichiarato Zuglian.

Durante l’incontro con la direzione EDIM (Engineering Die-Casting & Machining), sono stati presentati dati economici preoccupanti: un andamento altalenante nel 2024 con un picco iniziale e un netto calo nella seconda parte dell’anno. Le stime per il 2025 indicano un EBIT ancora fortemente negativo, con ripercussioni dirette sull’occupazione.

A febbraio, 68 lavoratori dello stabilimento di Setteville sono entrati in cassa integrazione straordinaria per crisi. Il 21 maggio è stato inoltre siglato un accordo per uscite volontarie, mirato alla riduzione dei costi in vista della cessione dell’azienda. Tuttavia, la risposta dei dipendenti è stata limitata, complice la mancanza di informazioni chiare sul futuro societario.

Zuglian ha sottolineato come le comunicazioni dell’azienda siano state «frammentarie e inadeguate», impedendo ai lavoratori di valutare con consapevolezza le opzioni disponibili.

"La Fim Cisl ribadisce con forza la richiesta di trasparenza e chiarezza immediata sul futuro assetto societario: un presupposto fondamentale per valutare responsabilmente le opzioni sul tavolo e supportare concretamente i dipendenti. Bosch, attore centrale in questa fase di transizione e già coinvolto in altri processi di ristrutturazione a livello europeo nel settore automotive, ha la responsabilità morale e istituzionale di fornire indicazioni puntuali e tempestive al personale di EDIM. La trasparenza non è solo un atto dovuto: è un dovere etico, in un momento tanto delicato per il destino di oltre 300 famiglie".

Il sindacato chiede dunque un intervento immediato da parte di Bosch, affinché i lavoratori non siano lasciati nell’incertezza e possano affrontare con piena consapevolezza le decisioni sul proprio futuro.