Guida Michelin 2025: quattro ristoranti bellunesi guadagnano o confermano una stella
La prestigiosa Guida Michelin giunge alla sua 70ª edizione. Ecco la lista aggiornata di tutti i ristoranti padovani insigniti del riconoscimento
Un traguardo di grande prestigio: l’edizione 2025 della Guida Michelin Italia celebra il suo 70º anniversario. La selezione di quest’anno si conferma ricca e variegata, con l’inclusione di 130 nuovi ristoranti, un dato che riflette il continuo fermento del panorama gastronomico italiano.
Guida Michelin 2025: le stelle a Belluno e provincia
Questo dinamismo va di pari passo con una crescente attenzione alla sostenibilità: molti chef scelgono ingredienti locali e collaborano con piccoli produttori, promuovendo una cucina a chilometro zero.
Tra le nuove Stelle Michelin, la guida testimonia il talento e il savoir-faire della ristorazione italiana. Tra i ristoranti menzionati nella guida, Belluno si costella di ben quattro ristoranti stellati. Vediamo insieme quali.
Tivoli a Cortina d'Ampezzo
Una stella per Tivoli, ristorante a Cortina d'Ampezzo. Lungo la strada per passo Falzarego, ai piedi delle Tofane, in una bella casa alpina fuori dal centro, Graziano Prest dimostra di trovarsi a proprio agio con la tradizione, così come con piatti dal leggero tocco moderno.
Partendo da ottime materie prime del territorio montano o utilizzando il pesce fresco che giunge quotidianamente dai mercati ittici di Venezia e Chioggia, lo chef dà vita a piatti saporiti e generosi; molta attenzione - tuttavia - anche al green con un menu totalmente vegetariano. Altra passione di Graziano è il vino: molte aziende di prima fascia, annate storiche e grandissimi vini francesi riposano in cantina. La terrazza panoramica regala immagini da cartolina del centro di Cortina, la stessa vista di cui poter godere anche in sala, ma solo prenotando per tempo i due tavoli accanto alla finestra.
SanBrite a Cortina d'Ampezzo
Una stella anche per SanBrite. Pochissimi coperti, tra legni vecchi riutilizzati con grazia, mentre una grande finestra regala scorci sulle spettacolari Dolomiti ampezzane. L'inizio è memorabile: in sala sfilano i camerieri con una montagna di cremosissimo burro, che verrà poi servito su tutti i tavoli con dell'ottimo pane, un prodotto goloso dalla consistenza difficilmente emulabile. Lo chef-patron Riccardo Gaspari attinge a piene mani dalle proprie produzioni e dal territorio; prelibatezze dove il ricordo e le tradizioni montane vengono rinfrescati con tocchi moderni, come per la parte finale e dolce del pasto (squisiti dessert realizzati senza l’aggiunta di ulteriori zuccheri). Oltre all’ottima scelta enoica, anche interessanti abbinamenti con bevande analcoliche. Di nuovissima apertura una piccola stube per cene più intime e riservate.
Dolada a Pieve d'Alpago
L'idilliaco paesaggio da cartolina, in posizione panoramica con vista sul lago di Santa Croce, i paesi e le cime circostanti, si tramuta all'interno in un elegante mix di antico e moderno, un raffinato moltiplicarsi di sale e salotti, con un camino dove vengono cucinati alcuni ingredienti. Da oltre un secolo il ristorante racconta la storia della famiglia De Pra e del loro amore per la montagna, che spesso si trasferisce nel piatto. Il Dolada conferma la stella. Lo chef Riccardo ha rafforzato questo legame intensificando la ricerca di ingredienti locali (selvaggina, funghi, pesci d'acqua dolce) e coltivando un orto e un vigneto in proprio. Particolarmente intriganti alcune proposte come il club sandwich di cervo, fois gras e pan brioche o il dessert della casa – tramandato da generazioni – ovvero, lo zabaione gratinato, gelato alla vaniglia e frutti rossi. La struttura dispone anche di splendide suite.
Locanda San Lorenzo a Puos d'Alpago
Una stella anche a Locanda San Lorenzo. Era il 1900 quando ebbe inizio la saga della famiglia Dal Farra con la loro locanda. I nonni di Renzo, l’attuale chef patron, avviarono una semplice osteria per dare ristoro a chi lavorava nel vicino mulino. Negli anni Cinquanta fu la volta dei genitori, per arrivare nel 1997 al riconoscimento della stella. Passione e costanza sono le caratteristiche che da oltre un secolo entusiasmano gli avventori di questo locale, la cui cucina saldamente legata ai prodotti regionali viene in certi piatti reinterpretata con gusto contemporaneo (imperdibile la "Degustazione di agnello d'Alpago", signature dish del locale). La sala più moderna è la più vocata ad accogliere gli ospiti più esigenti, ma ci sono anche habitué che per nulla al mondo rinuncerebbero a quella rustica, soprattutto per i due tavoli vicini al camino. Bella selezione enoica e - ai piani - alcune semplici camere dallo stile sobrio.
Il plauso del presidente Luca Zaia
“C’è una nutrita pattuglia della ristorazione veneta che si afferma nell’assegnazione delle stelle della Guida Michelin, segno di un riconoscimento che fa onore alla tradizione enogastronomica della nostra terra. Una presenza di peso come confermano il locale veronese che da ora può definirsi tristellato, il secondo nella nostra regione e tra i quattordici in Italia a vantare un simile posizione, ma anche un altro di Verona e quello di Venezia che sono annoverati tra i nuovi stellati. Esprimo le mie più vive congratulazioni per il prestigioso firmamento a tutti: a coloro che debuttano in questo Olimpo della ristorazione come a coloro che hanno conservato le stelle ricevute, valorizzandole puntando a nuovi traguardi. La ristorazione di eccellenza non significa soltanto buoni cibi e buoni vini, è un biglietto da visita che indica propensione all’accoglienza, capacità di custodire un patrimonio identitario proiettandolo al passo con i tempi, valorizzazione della tradizione”.
Sono parole del presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, nell’esprimere soddisfazione per i ristoranti veneti insigniti da stelle nella Guida Michelin 2025 e nel formulare le felicitazioni ai i rispettivi chef.