L'esercitazione

Il commissario Rex parla bellunese e salva vite tra le macerie

La delicatezza dei compiti di soccorso e le rilevanti implicazioni ad esso connesse richiedono un altissimo livello di preparazione tecnico-professionale

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In data odierna, presso il campo macerie dell’ex caserma “Toigo” sede del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Belluno, nel pieno rispetto delle normative anti Covid previste, si è svolta un’attività addestrativa delle Unità Cinofile da Ricerca e Soccorso del Corpo della Guardia di Finanza, cui ha preso parte personale in forza a Stazioni di Soccorso Alpino di tutto il Triveneto.

Il commissario Rex parla bellunese e salva vite tra le macerie

All’esercitazione, finalizzata ad affinare ed omologare le tecniche e le procedure sottese alla ricerca in macerie, hanno preso parte: per il Comando Regionale Veneto le Stazioni S.A.G.F. di Cortina d’Ampezzo ed Auronzo di Cadore (organizzatrice dell’evento) con i cani Kalo ed Etha, per il Comando Regionale Trentino Alto Adige le Stazioni di Vipiteno, Brunico, Tione di Trento e Passo Rolle con i cani Toni, Indios, Jetrho, Emmet e Hidalgo, per il Comando Regionale Friuli Venezia Giulia le Stazioni di Tolmezzo e Sella Nevea con i cani Gunny e Isa, nonché la Sezione Addestramento Unità Cinofile di Soccorso della Scuola Alpina di Predazzo, articolazione che cura la formazione del personale cinofilo del comparto, con i cani Kira, India e Taco.

Presso tutte la Stazioni di Soccorso Alpino del Corpo è prevista una dotazione di unità cinofile specializzate nella ricerca di persone in superficie, in valanga ed in macerie. Il personale istruttore cinofilo e conduttore cane viene tratto da quello già specializzato nel settore del Soccorso Alpino, mentre i quadrupedi vengono selezionati fra quelli dotati di qualità morfologiche e caratteriali idonee alla specifica attività di servizio. L’abilitazione di conduttore cane per la ricerca in macerie viene conferita solo al termine di specifico corso.

Nella giornata odierna le unità cinofile hanno simulato la ricerca di persone sepolte da macerie a seguito di crollo di edifici dovuto a cedimento strutturale, tipico scenario susseguente ad un terremoto o ad una esplosione. La finalità dell’addestramento è principalmente quella di sviluppare l’autonomia di movimento dei cani sulle macerie mantenendo in sicurezza il conduttore, che guida il proprio cane anche a distanza.

L’attività di post-formazione si colloca nell’alveo del “Protocollo d’intesa relativo ai rapporti di collaborazione” tra la Direzione Interregionale Vigili del Fuoco Veneto e Trentino Alto Adige ed il Comando Regionale Veneto della Guardia di Finanza, siglato a Venezia in data 22 gennaio 2020, mediante il quale è stata sancita una proficua e costante collaborazione tra le due Amministrazioni non solo nelle operazioni di ricerca e soccorso, ma anche in ambito formativo-addestrativo.

L’occasione addestrativa ha consentito anche di analizzare e rendicontare gli interventi operati dal Soccorso Alpino della Guardia di Finanza nella provincia di Belluno durante la stagione estiva appena conclusa, nella quale i militari delle Stazioni S.A.G.F. di Cortina d’Ampezzo ed Auronzo di Cadore, dipendenti dalla Compagnia di Cortina d’Ampezzo, hanno effettuato complessivamente 82 interventi, a fronte dei quali sono state soccorse 84 persone, di cui 33 di nazionalità straniera, unitamente al recupero di n. 8 salme a seguito di gravi incidenti occorsi in ambiente montuoso.

Il maggior numero di interventi si è registrato nelle località a più ampio richiamo turistico ed alpestre delle Dolomiti Bellunesi, in scenari anche ostili, quali pareti di roccia ad elevato grado di difficoltà, forre e sentieri d’alta quota. Tutto questo in condizioni climatiche spesso avverse e talvolta in orario notturno.

Attività, queste, che si sono concretizzate principalmente nel soccorso e assistenza a persone infortunate, nel recupero di escursionisti in difficoltà ovvero impossibilitati a proseguire il percorso per improvvisi cambiamenti metereologici tipici dell’ambiente montano, nonché in attività di ricerca di persone scomparse, in sinergia con gli altri Enti/Corpi preposti, anche con l’ausilio dei mezzi aerei del Corpo e delle unità cinofile specializzate.

La delicatezza dei compiti di soccorso e le rilevanti implicazioni ad esso connesse richiedono un altissimo livello di preparazione tecnico-professionale e di conoscenza dell’ambiente montano, che i militari del Soccorso Alpino della Guardia di Finanza acquisiscono al termine di un impegnativo periodo di formazione presso la Scuola Alpina di Predazzo (TN), Organo tecnico del comparto Alpestre del Corpo, responsabile della specializzazione, abilitazione, qualificazione ed aggiornamento del personale da impiegare nel particolare servizio.

La professionalità acquisita dai soccorritori del Corpo viene messa al servizio della collettività attraverso l’impiego nelle 27 Stazioni di Soccorso Alpino della Guardia di Finanza dislocate in tutto il territorio nazionale. Qui i Tecnici di Soccorso Alpino neo-formati devono acquisire immediata conoscenza del contesto territoriale di riferimento e mantenere un costante ed elevato livello addestrativo per assicurare sempre la necessaria prontezza operativa, potendo inoltre contare su nuove e sofisticate tecnologie in cui la Guardia di Finanza sta investendo importanti risorse, quali i nuovi elicotteri in uso alle Sezioni Aeree del Corpo, sui quali è montato il dispositivo IMSI CATCHER, tecnologia in grado di captare un segnale telefonico e di triangolarne la posizione così da geo localizzare il dispositivo telefonico della persona dispersa.

A tali competenze si affiancano poi le generali funzioni di polizia giudiziaria in virtù delle qualifiche e attribuzioni di agenti e ufficiali di polizia giudiziaria rivestite dai militari, che consentono al Soccorso Alpino del Corpo di assumere sempre più un ruolo di Forza di Polizia “di montagna”, punto di riferimento per l’Autorità Giudiziaria nell’espletamento di ogni atto d’indagine delegato in un contesto ambientale particolare come quello montano.

In tale scenario, infine, riveste fondamentale importanza la collaborazione con gli altri Enti e Associazioni che si occupano del soccorso alpino. In Veneto è stato siglato un protocollo d’intesa tra il Comando Regionale della Guardia di Finanza e il Soccorso Alpino e Speleologico Veneto (S.A.S.V.) del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (C.N.S.A.S.) per il coordinamento del servizio di soccorso alpino nel territorio della Regione Veneto, con il quale entrambe le parti, nel pieno interesse della collettività, hanno inteso rafforzare la collaborazione nelle attività operative di soccorso ed elisoccorso e nei relativi meccanismi di attivazione, anche attraverso la razionalizzazione dell’impiego delle risorse umane e strumentali a disposizione nonché attraverso l’esecuzione di azioni addestrative congiunte volte a garantire lo scambio di conoscenze ed esperienze, perseguendo in unità d’intenti gli obiettivi della massima efficienza, tempestività e sicurezza nelle attività operative poste in essere, con il supporto costantemente fornito dagli operatori del Servizio di Urgenza ed Emergenza Medica 118 (S.U.E.M.) della U.L.L.S.1 Dolomiti.

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Nondimeno, si evidenzia la collaborazione tra la Guardia di Finanza e l’Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze (A.N.P.A.S.) che, in un clima di forte sinergia, hanno avviato un periodo di sperimentazione operativa volta ad integrare le capacità e le competenze tra i militari del S.A.G.F., il personale tecnico e sanitario dell’Associazione e i reparti di volo del Corpo, allo scopo di formare equipaggi congiunti in grado di fornire, nell’ambito di un servizio di pronto intervento, ausilio e assistenza sanitaria in ambiente montano

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