la posizione del primo cittadino

Il sindaco De Pellegrin: “Individuare ed educare chi ha strappato la bandiera degli alpini”

Secondo il primo cittadino, più che puniti, i responsabili vanno educati ai valori alpini

Il sindaco De Pellegrin: “Individuare ed educare chi ha strappato la bandiera degli alpini”
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Educare i giovani ai valori alpini è l’antidoto alla perdita di senso civico.

Il sindaco De Pellegrin: “Individuare ed educare chi ha strappato la bandiera degli alpini”

Sono le parole del sindaco di Belluno, Oscar De Pellegrin, a seguito dell’episodio dell’altra notte in cui ignoti hanno strappato la bandiera degli alpini sezione di Belluno proprio nel fine settimana dell’assemblea annuale.

“Condanno fermamente il vile gesto che ha colpito gli alpini di Belluno, un atto che non è solo vandalismo, ma un segnale preoccupante di mancanza di rispetto verso chi, con dedizione e spirito di servizio, ha sempre operato per il bene della comunità – prosegue il primo cittadino - Gli alpini sono un simbolo di solidarietà, impegno e sacrificio: attaccarli significa offendere valori profondi che appartengono a tutta la nostra società”.

E continua.

La bandiera è il nostro simbolo. Da atleta, quando gareggiavo in giro per il mondo, la bandiera del nostro Paese mi ha sempre fatto sentire italiano e fiero di esserlo, mi ha sempre fatto sentire di essere parte di una storia comune fatta di valori condivisi con una grande comunità. Tanti italiani hanno dato la loro vita per difendere quel tricolore, e per questo un gesto simile è ignobile. Occorre individuare i responsabili di questo atto e, più ancora di punirli, educarli ai valori alpini: il rispetto, la memoria, la responsabilità verso la comunità”.

Il sindaco ricorda quindi il taglio del nastro previsto questa settimana ad un luogo nato per essere omaggio a tutti i giusti del mondo la cui memoria può ispirare riflessioni e gesta.

“Proprio questa settimana inaugureremo il Giardino dei Giusti del Mondo, un luogo dedicato a chi ha scelto il coraggio e la responsabilità civile di fronte all’ingiustizia – conclude – Questo episodio deve farci riflettere sull’importanza di coltivare il rispetto e il senso civico, insegnando alle nuove generazioni che la memoria e i valori non si distruggono con un gesto incivile e che l’appartenenza ad un Paese e ad una comunità vanno oltre i dati anagrafici perché coinvolgono profondamente ciò in cui crediamo e la nostra identità”.

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