Diritto alla salute

La petizione per salvare la sanità in montagna ha superato le 1.600 firme

Cisl Belluno-Treviso: “Serve un unico grande tavolo territoriale, invitiamo lavoratrici, lavoratori, pensionate, pensionati e la cittadinanza tutta a sostenere la raccolta firme”

La petizione per salvare la sanità in montagna ha superato le 1.600 firme
Pubblicato:

Oltre 1.600 firme in difesa della sanità in montagna.

La petizione per salvare la sanità in montagna ha superato le 1.600 firme

A una settimana dal lancio della petizione online su change.org a sostegno del diritto alla salute nella provincia di Belluno, la Cisl Belluno Treviso ha già raccolto più di 1.600 sottoscrizioni e altrettante condivisioni. Da martedì 18 aprile si potrà firmare anche in tutte le 10 sedi Cisl della provincia (Belluno, Agordo, Feltre, Pieve di Cadore, Sedico, Cortina, Mel, Santo Stefano di Cadore, Quero, Farra d’Alpago), dove i cittadini troveranno i moduli cartacei della petizione “SOS Sanità, una firma per la montagna bellunese”.

“Invitiamo lavoratrici, lavoratori, pensionate, pensionati e la cittadinanza tutta a sostenere la raccolta firme - afferma Massimiliano Paglini, segretario generale della Cisl Belluno Treviso - perché è un’azione necessaria per portare all’attenzione delle istituzioni e dei decisori le istanze della popolazione bellunese in difesa del diritto alla salute e della sanità pubblica e universale in montagna, territorio segnato da un inesorabile declino demografico e spopolamento a cui si accompagna una crescente e sempre più preoccupante carenza di servizi e infrastrutture. Basta tavoli estemporanei e settoriali, serve un unico grande Tavolo territoriale permanente che incorpori tutte le tematiche e la programmazione coordinata per definire gli interventi necessari a rendere attrattivo il territorio bellunese per medici, infermieri e lavoratori di tutte le professioni”.

È un SOS per la salvezza della sanità in montagna quello lanciato dalla Cisl, intervento che deve portare alla creazione di un’unica regia provinciale e un unico coordinamento tutte le diverse azioni che ancora oggi vedono molti soggetti andare in ordine sparso.

“SOS Sanità in montagna - conclude Paglini - è il paradigma della deriva della sanità in tutto il Paese, per questo non comprendiamo chi afferma che non è più il momento di tavoli permanenti ma della mobilitazione. Se davvero serve una mobilitazione regionale, a maggior ragione è fondamentale mobilitarsi per le specificità del territorio bellunese e per questo invitiamo tutte le Organizzazioni Sindacali a sostenere la raccolta firme per il Tavolo permanente. Forse ha ragione la Segretaria della Camera del Lavoro di Belluno a dire che ci sono fin troppi tavoli, per questo dobbiamo superare la frammentazione e convergere tutti su un unico Tavolo provinciale per il quale abbiamo chiesto partecipino Cgil, Cisl, Uil, Ulss, Provincia, Conferenza dei Sindaci, Rsa, Unioni montane, Associazioni datoriali, di volontariato e del terzo settore”.

Molte le proposte contenute nel documento che i cittadini bellunesi stanno sottoscrivendo e che è già stato inviato dalla Cisl, con le sue Federazioni dei Pensionati (Fnp), della Funzione pubblica (Fp) e dei Servizi (Fisascat) a tutti i soggetti invitati ad aderire al Tavolo permanente. Tra i punti salienti del documento, la dignità formativa e salariale per tutto il personale sanitario e assistenziale, il potenziamento dell’assistenza territoriale, la riorganizzazione della medicina generale e pediatrica, la messa in sicurezza degli ospedali, il consolidamento delle case della comunità, la realizzazione degli ospedali di comunità, la difesa e lo sviluppo delle eccellenze del sistema sanitario pubblico e l’impegno per la creazione di condizioni di maggiore attrattività del territorio attraverso edilizia agevolata, servizi sociali per l’infanzia.

Seguici sui nostri canali